Filiberto Zovico, fondatore di Italypost, racconta il progetto che porterà all’apertura di una catena di “librerie-evento”, come lui stesso le definisce, a partire da quest’anno. La prima, a Padova, vedrà la luce in autunno. Ne seguiranno altre quattro, a Bologna, Bergamo, Parma e Torino, la cui apertura è stata riprogrammata per il 2022 a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria. Nel 2020 – ma si può già affermare con pochi dubbi che la tendenza sarà riconfermata nell’anno in corso – molti esercizi si sono visti costretti a chiudere i battenti a causa delle ripetute limitazioni imposte, e del conseguente cambiamento delle abitudini d’acquisto dei cittadini, che sempre più si rivolgono alle vetrine digitali. Puntare sull’apertura di spazi fisici di vendita e incontro nel 2021 appare allora una scelta controcorrente.
Sicuramente progettare l’apertura di una catena di librerie, dati i tempi di crisi che stiamo vivendo, è una scelta coraggiosa. Riuscirete a mantenere la promessa?
“Il progetto iniziale era quello di aprire una catena di 5 librerie – a Padova, Bologna, Bergamo, Parma e Torino – entro il 2021, supponendo che ad aprile/maggio ci fossero già le condizioni per organizzare eventi dal vivo. Visto però il protrarsi delle chiusure a livello nazionale, quattro librerie su cinque prenderanno avvio solo nel 2022. La libreria di Padova invece, che farà da apripista, verrà inaugurata già dall’autunno di quest’anno, con eventi calibrati in base alle possibilità concesse. Quando l’emergenza Covid finirà ci sarà bisogno di nuove occasioni di convivialità, discussione e incontro. L’overdose di virtuale, infatti, farà riemergere prepotentemente la necessità di confronto vis a vis, e noi intendiamo offrire gli spazi necessari a compierlo.”.
Le ha chiamate “librerie-evento”, e le racconta come spazi di confronto e discussione. Quale formula adotterete, precisamente?
“Le librerie non saranno solo luoghi adibiti alla vendita, ma saranno delle vere e proprie case dei lettori. Quella che aprirà a Padova, ad esempio, sarà nel complesso di 400 metri quadri, di cui 200 occupati da libri e spazi conviviali, che tramite un design innovativo promuoveranno il confronto e la riflessione fra i frequentatori. I restanti metri quadri saranno invece adibiti a sala eventi da quasi 100 posti. Ogni sera ci sarà la presentazione di un libro, in base alla tematica associata a quel giorno della settimana. Il lunedì sarà dedicato all’economia, ad esempio. Il martedì all’innovazione, il mercoledì alla scienza, e così via.”.
Qual è il vostro modello di business, e su quali categorie di libri baserete la vostra offerta?
“Il modello di business si basa sugli eventi, che ci permetteranno di portare le persone all’interno della libreria, favorendo anche un incontro diretto con gli autori. Per quanto riguarda la vendita di libri, la nostra offerta si concentrerà sulla saggistica, assieme a quella che potremmo definire letteratura di qualità che permetta di avere una visione del mondo più aperta rispetto a quella che è la cultura manageriale in senso stretto. Citando un libro di qualche anno fa di Francesco Varanini potrei dire che leggere aiuta anche a lavorare bene”.
La saggistica è la categoria che storicamente vende meno. Come mai scegliete di puntare proprio su quella?
“È vero che la saggistica vende meno di altri generi, ma è anche vero che è tradizionalmente la categoria che si trova meno nelle librerie, sia in quelle indipendenti che nelle grandi catene. Il nostro target è sia quello dei giovani universitari desiderosi di capire le dinamiche globali, sia quello di chi lavora in ambito imprenditoriale, dei professionisti, dei manager… La saggistica si rivela allora il genere più adatto per questo tipo di pubblico, e sarà ovviamente saggistica di qualità, offerta anche in lingua straniera. Abbiamo un accordo con la libreria Egea, che fa capo alla casa editrice della Bocconi, che ci permetterà di offrire i libri di management in lingua originale. Questo tipo di selezione è diversa da quella operata da altre librerie, che puntano ad opere più commerciali o specializzate nella narrativa. Ci permette così di attingere da una nicchia di pubblico in parte trascurata, alla quale offrire punti di vista molteplici sulle attualissime tematiche che vanno dalla ricerca scientifica all’innovazione, dal rapporto con i territori alla green economy ”.