Dopoguerra, 1947. Un artigiano in camice bianco miscela sostanze chimiche in una piccola bottega. È questo il primo fermoimmagine che racconta la storia di Zeta Farmaceutici, gruppo specializzato in farmaci, dispositivi medici e cosmetici con sede a Sandrigo. Il secondo è quello di uno stabilimento da 30 mila metri quadrati, quartier generale di un’industria che impiega 400 persone e serve oltre 10 mila farmacie in tutta Italia.
A collegare le due immagini una strategia di espansione che ha portato l’impresa a conquistarsi una fetta di mercato nazionale, toccando oltre 80 milioni di fatturato nel 2016.
Le radici restano venete e sono legate al primo laboratorio di Vicenza, l’Officina Galenica Zeta. Una piccola realtà cresciuta fabbricando medicinali: sciroppi, unguenti, balsami e borotalchi. «Mio padre voleva lasciare qualcosa a noi otto figli– spiega Cesare Benedetti, 80 anni, presidente dell’azienda –. In realtà poi ognuno è andato per la sua strada. Solo io sono tornato alle origini». Dopo gli studi in ingegneria e una carriera all’Olivetti, Benedetti prende le redini dell’impresa, negli anni Settanta. Complice la scelta di produrre per conto terzi, in meno di quarant’anni la produzione vola. «Il colpo di genio è stato di mia moglie Ida. Ha suggerito di produrre cosmetici, meno costosi rispetto ai farmaci, e creare marchi riconoscibili. Così abbiamo differenziato mantenendo alta la qualità». L’esperimento funziona e nel 1990 nascono due divisioni: quella farmaceutica e quella cosmetica.
Nonostante i cambiamenti, la guida del gruppo rimane in famiglia. Gli investimenti sono misurati e pensati per il benessere di quella che per Benedetti non è solo un’azienda ma una comunità. «Siamo veneti, non rincorriamo solo l’utile, ci piace costruire qualcosa che duri. Anche per questo abbiamo scommesso sulle persone e sulla formazione. Gli operai sono “i nostri” operai», rimarca. Tra i segreti del successo c’è anche l’attenzione alla comunicazione. «Rimaniamo dei venditori. Se non sei capace di raccontarti è impossibile fare business. Avere un buon sito web è cruciale oggi e per questo ci abbiamo lavorato molto». Il futuro di Zeta Farmaceutici in ogni caso dipenderà dai (o meglio dalle) giovani. «Ho passato il testimone a mia figlia e le mie nipoti studiano economia. Se vorranno, troveranno la porta aperta. Saremmo così tre generazioni in azienda». Parlando degli obiettivi dei prossimi anni però Benedetti non usa il condizionale. «Puntiamo a superare il muro dei cento milioni di fatturato».
*L’Economia, 4 giugno 2018