Ultima giornata di We-Food, che venerdì ha aperto le sue porte e che fino a stasera permetterà di entrare nel cuore della produzione del gusto e scoprire quali passaggi sono necessari per lavorare i prodotti che finiscono sulle nostre tavole, dal cioccolato al panettone, dall’olio alla pasta, dai dolciumi al vino, dai funghi ai latticini e ai formaggi. Ma la scoperta ha riguardato anche il mondo delle cucine professionali e dei forni e altre occasioni sono state dedicate a discutere il destino di una industria, quella agroalimentare, che tanto conta nell’economia italiana.
Le fabbriche del gusto
Per tre giorni 20 fabbriche del gusto del Veneto e del Friuli Venezia Giulia hanno organizzato percorsi guidati, show-cooking e degustazioni, aprendo le loro porte a tutti, dai giovanissimi curiosi agli anziani esperti, da chi è appassionato a questi temi a chi vuole imparare a riconoscere la qualità nei processi produttivi di questo settore. Così, il pubblico ha potuto “sporcarsi le mani” preparando la pasta nei laboratori organizzati per l’occasione o seguire la produzione di un cioccolatino, controllare la lavorazione della gubana o degustare diverse qualità di olio o di formaggi scelti.
Fino a stasera dunque è possibile visitare una fabbrica del gusto e poi fermarsi a conoscere meglio città e realtà delle Venezie, muovendosi in auto in un raggio che non supera i 200 chilometri. In moltissime aziende i posti per la visita sono stati esauriti, come ad esempio nel centro di produzione di dolciumi Fraccaro, nella cioccolateria artigianale Adelia Di Fant, a San Daniele del Friuli, nel pastificio VisVita di San Martino di Lupari o nella cantina Zidarich di Duino Aurisina, mentre in poche altre sono rimasti gli ultimi posti disponibili, come ad esempio da Funghi Valbrenta, a Cismon del Grappa e nella tenuta di Illasi di Olio La Contarina.
We-Food è stato pensato come un weekend dedicato al gusto, che parte dalle esperienze delle 20 aziende coinvolte nel progetto e che si espande al territorio. Non si tratta di un’esperienza simile alle iniziative del tipo “Cantine aperte” o “Distillerie aperte” che parlano verticalmente di un singolo prodotto, ma di un vero e proprio percorso tra le diverse eccellenze di un territorio .
Convegni e showcooking
La manifestazione è stata inaugurata venerdì presso la sede di CUOA Business School, a Villa Valmarana Morosini, con un grande convegno che ha visto gli interventi di Enrico Berto, amministratore delegato di Berto’s, Riccardo Illy, presidente del Gruppo Illy, e Giorgio Polegato, presidente di Astoria Vini, sulle sfide del Made in Italy e sul ruolo delle imprese nel settore food, e poi di Innocente Nardi, presidente del Consorzio del Prosecco, e Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, sulle prospettive offerte dalla candidatura delle colline del Prosecco a Patrimonio Unesco.
Gli eventi speciali sono proseguiti in questi giorni: venerdì, presso la sede del Bar Bianco di Lattebusche, nel corso dello showcooking di Leandro Luppi, chef stellato del ristorante “Vecchia Malcesine”, si è tenuto l’incontro “Cibo e natura: gli chef si raccontano”, con Matteo Bortoli, direttore marketing Lattebusche, e Luigi Costa, direttore di “Venezie a Tavola”.
Poi sabato Berto’s ha ospitato l’evento “Raccontare il food italiano”, con gli interventi di Roberto Masiero, sociologo e autore di “Artisti della fame. Storie di viventi alle prese col cibo” (Derive/Approdi editore), Marco Bettiol, docente di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Padova e autore di “Raccontare il Made in Italy” (Marsilio), e Martha Friel, ricercatore in Economics and Business Management all’Università di Lingue e Comunicazione IULM e autore del saggio “Il brand Made in Italy”.
Per stasera, invece, è previsto l’evento “Le novità che bollono in pentola…e nel tino”, in programma per le ore 18.00 a Pordenone Fiere. La giornalista Chiara Andreola condurrà gli interventi di Ivan Borsato, presidente per il Veneto della categoria birrai artigiani in Confartigianato, Marco Colognese, collaboratore della guida enogastronomica “Venezie a Tavola”, Severino Garlatti Costa, presidente dei Birrai Artigiani del Friuli Venezia Giulia, e Carlo Nappo, chef del ristorante Podere dell’Angelo di Pasiano (Pordenone).
Lo scorso anno diecimila persone hanno avuto la possibilità di entrare nel cuore della produzione delle fabbriche del gusto, in questo fine settimana c’è la possibilità di ripetere l’esperienza.