Martha Friel, docente di Management del turismo Università IULM, ha curato per la Green Week un ciclo di incontri sul tema del turismo sostenibile. Per iscriverti agli eventi, clicca qui
Le foto di grappoli di persone ammassate per un selfie alla Fontana di Trevi o degli abitanti di Barcellona sul piede di guerra contro i turisti hanno fatto, in questi anni, il giro del mondo sulle copertine dei magazine: flash visivi immediati di un fenomeno complesso. Il turismo è un settore in straordinaria espansione, ad alta innovazione, un’opportunità di sviluppo per moltissimi territori, un’occasione di conoscenza tra popoli e un grande mercato del lavoro. Ma effetti positivi e negativi, quando la pressione turistica su una destinazione diventa troppo alta, sono strettamente intrecciati e si realizzano su livelli – ambientale, economico e sociale -, scale geografiche e rispetto a gruppi di stakeholder diversi.
Gli squilibri sulle rendite immobiliari e sul mercato delle locazioni indotti dall’enorme espansione degli affitti brevi stanno creando grossi problemi in molte città del mondo. Altre destinazioni stanno lottando per non perdere i propri valori identitari inghiottiti dal consolidarsi di mono-economie turistiche. E poi l’inquinamento, la gestione dei rifiuti. Ryanair – che trasporta circa 130 milioni di persone all’anno – nel 2019 è entrata nella top ten dei produttori di emissioni di diossido di carbonio in Europa e l’inquinamento causato dal trasporto aereo nei cieli europei è cresciuto del 10% in quattro anni (dati Commissione Europea).
Che effetto ha tutto questo sulle economie locali e sul futuro sviluppo del settore? Quali misure possiamo mettere in campo per garantire non solo la sostenibilità del turismo ma anche uno sviluppo locale sostenibile grazie al turismo? Escludere individui, o gruppi di individui, dal godimento di molte delle risorse turistiche è spesso inaccettabile o troppo complesso sul piano tecnico. Strategie di dispersione dei flussi, regolamentazioni sugli affitti e sugli esercizi commerciali, imposte e ticket di ingresso sono i tamponi locali al problema, che va poi affrontato anche su scala molto più vasta: promuovendo informazione e consapevolezza nei turisti, nei residenti e negli operatori, prima di tutto; sostenendo lo sviluppo di economie diversificate; incentivando investimenti infrastrutturali resilienti ai cambiamenti climatici; investendo in strumenti per agevolare una migliore fruizione del territorio. Queste sono alcune delle sfide con cui il turismo deve confrontarsi urgentemente per continuare a essere uno dei settori forti dell’economia globale.
*Buone Notizie, 18 febbraio 2020