Sono otto i centri di competenza «promossi» dal ministero dello Sviluppo economico. Avranno fino a 7,5 milioni di euro ciascuno sotto forma di cofinanziamento al 50% delle spese (sia quelle di investimento che quelle operative). Al primo posto c’è il progetto che ha come capofila il Politecnico di Torino, seguito da quello del Politecnico di Milano. Quindi l’università di Bologna, la scuola superiore Sant’Anna di Pisa, l’ateneo di Padova, la «Federico II» di Napoli insieme con l’università di Bari, il Cnr e infine la Sapienza di Roma. Le candidature erano dieci, una non è stata ammessa perché non aveva i requisiti (quella del Centro siciliano di fisica nucleare) mentre quella dell’università di Catania «alleata» con gli atenei calabresi non è stata ritenuta idonea.
I finanziamenti pubblici sono in tutto 73 milioni di euro. Di questi fino a 60 saranno suddivisi tra gli 8 centri (massimo 7,5 milioni di euro ciascuno). Con i restanti 13 milioni l’obiettivo è sostenere nella fase iniziale la domanda di consulenza da parte delle aziende ai centri stessi. Saranno infatti coperti nella misura del 50% delle spese i progetti di innovazione di singole imprese fino a un massimo di 200 mila euro a progetto. Questi fondi dovranno essere spesi all’interno dei competence center che, a regime, dovranno sostenersi economicamente in modo autonomo.
Ogni singolo centro avrà una specializzazione. Bologna si occuperà di Big Data, Napoli e Bari di manifattura 4.0 e nuovi materiali, Roma di cybersicurity, Pisa di robotica (insieme con l’Iit di Genova), Padova con le università del Veneto di tecnologie digitali a contatto con il cliente, Torino di digitale applicato al manifatturiero soprattutto in settori come automotive, aerospazio ed energia. Per finire Milano ha l’ambizione di creare una fabbrica digitale vera e propria e di fornire consulenza anche sulla digitalizzazione dei singoli prodotti. «Contiamo di essere pronti tra 6-12 mesi, il centro sarà in zona Bovisa», spiega Marco Taisch che ha seguito il progetto per il Politecnico di Milano.Soddisfatto il direttore generale del Mise Stefano Firpo: l’assegnazione è stata portata a termine in soli 20 giorni.