È stato il più giovane cavaliere del lavoro nel 2015, Luca Tomassini, oggi 53 anni, con il pallino dell’innovazione, fondatore nel 2010 di Vetrya, gruppo italiano attivo nello sviluppo di servizi digital, piattaforme cloud computing, soluzioni applicative e servizi broadband. Un passo compiuto dopo 16 anni di esperienza in Telecom Italia, un passaggio come direttore dell’innovazione e direttore dello sviluppo di business in Tim. La sua società è quotata dal 2016 all’Aim, nel 2017 ha registrato ricavi consolidati pari a 58,77 milioni di euro (+3,7% rispetto al 2016).
Tomassini rivela che la crescita 2018 e 2019 dovrebbe essere importante grazie all’operazione di acquisizione di quote di Neoxperience, società che ha sviluppato piattaforme di empatia artificiale e che è appena entrata all’Aim e al recentissimo acquisto della fiorentina Viralise, specializzata in video advertising. Risultati molto positivi dovrebbero arrivare anche dalle controllate Vetrya Brasil, Vetrya Asia Pacific, Vetry Kuala Lumpur e Vetrya Iberia.
Il fondatore dell’azienda di Orvieto, che l’anno scorso si è aggiudicata il premio Best Workplace for innovation Italia, è anche reduce dalla partecipazione al Mobile World Congress a Barcellona dove ha presentato il primo servizio al mondo di streaming multiview per connettività 5G, ideato e sviluppato per Tim e Qualcomm. Vetrya è infatti anche una delle prime dieci società al mondo specializzata nella distribuzione di video on demand basati sull’intelligenza artificiale, multilingue (20 lingue) e nel cloud computing, che ha tra i suoi clienti grandi realtà come media company e utility come per esempio Enel che si avvale della distribuzione video sia live sia on demand anche a livello internazionale.
«Operiamo a livello globale nel campo della digital transformation, dei mobile payment con oltre 100 aziende di telecomunicazione, ci occupiamo poi del machine learning, dell’applicazione dell’Intelligenza artificiale su diversi segmenti del mercato: riconoscimento facciale, media digital advertising, Iot, agricoltura 4.0, persino sensori della coltivazione dei tartufi (collabora con Urbani Tartu fi), stiamo sviluppando servizi innovativi per il 5G» spiega Tomassini, che prevede di continuare a fare acquisizioni di nuove realtà che operino nei loro settori di specializzazione. Attraverso la continua ricerca Vetrya, 150 dipendenti tra ingegneri, economisti e laureati in scienze della comunicazione, guarda sempre al futuro.
A Orvieto ha sede un corporate campus dove si concentra l’R&D e che ha l’obiettivo di attirare nuovi cervelli. «Nel 2019 prevediamo di arruolare circa una cinquantina di ingegneri, sviluppatori e ana listi» rivela ancora il numero uno. Tra gli altri obiettivi c’è anche quello di aumentare la quota di fatturato all’estero dal 25% al 40% entro tre anni e di andare in Sud Africa e Cina. «Ci stiamo avvicinando. A Hong Kong siamo già presenti con il mobile payment», conclude Tommasini.
L’Economia 15 marzo 2019