Il governo alla fine ha deciso di lavorare a una soluzione-ponte per l’Istat.In effetti con la pubblicazione sul sito dell’istituto della relazione di fine mandato del presidente Giorgio Alleva — tornato nel frattempo alla sua cattedra universitaria — si sarebbe aperto già nei prossimi giorni il rischio di una lunga vacatio. Per la successione infatti è prevista una procedura complessa che non sarà ultimata prima della fine di ottobre e l’Istat dunque sarebbe rimasta acefala in settimane nelle quali sono previsti appuntamenti importanti come le stime del Pil, il monitoraggio dei conti pubblici e l’avvio del censimento. E anche settimane in cui più in generale i riflettori delle istituzioni europee e dei mercati finanziari sono accesi sullo stato di salute dell’economia reale italiana alla vigilia di importanti scelte di politica economica da parte del governo Conte.
Per altro non sono del tutto chiare le tappe della procedura di nomina del successore di Alleva sulla quale ha competenza diretta il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e che comunque alla fine prevede il vaglio delle competenti commissioni parlamentari. Prima dell’interruzione estiva si era fatto il nome del demografo Gian Carlo Blangiardo dell’Università Cattolica di Milano come uno dei candidati più accreditati e graditi al governo. La soluzione-ponte alla quale stanno lavorando i tecnici governativi prevede l’affidamento provvisorio delle funzioni del presidente al consigliere anziano dell’Istat, Maurizio Franzini. Classe 1950, docente all’Università La Sapienza di Roma, Franzini è uno dei maggiori studiosi italiani delle tematiche legate alla disuguaglianza, ha scritto vari libri sul tema e si presenta sia per prestigio sia per equilibrio come una garanzia nella gestione della vacatio.