«Ad un tratto il dramma, e tutto è cambiato: anche per noi sono iniziati giorni di sofferenza e di cordoglio». Così parlava Gilberto Benetton, il 6 settembre scorso. Venti giorni di silenzio, poi l’intervista al Corriere della Sera , sulla tragedia di Genova, il crollo di ponte Morandi, le responsabilità di Società Autostrade, di cui la famiglia di Ponzano è primo azionista. Sono le ultime parole pubbliche del vice presidente di Edizione srl , cassaforte dei Benetton. Gilberto, 77 anni, è morto ieri, in serata. «Gilberto Benetton è spirato oggi nella sua casa di Treviso, dopo un breve periodo di malattia. L’hanno assistito la moglie Lalla, le figlie Barbara, Sabrina e il genero Ermanno», la stringatissima nota diffusa dai familiari. Morte per leucemia, malattia che aveva colpito Benetton alcuni mesi fa. Un primo ricovero aveva portato a un miglioramento delle condizioni e Gilberto era tornato a casa, con la speranza di una guarigione, poi consumata in poche settimane. Un nuovo, rapido, ricovero, quindi la scelta di tornare a casa, di chiudere il cammino nelle stanze familiari.
Il 10 luglio scorso, il cancro aveva portato via Carlo Benetton, il più giovane dei fratelli. Carlo, Gilberto, Luciano e Giuliana: in pochi mesi l’impero economico simbolo del Nordest perde due dei fondatori. «Avremmo potuto fermarci molto tempo fa, goderci la vita con quello che avevamo creato. Invece siamo ancora qui, coinvolti nel lavoro a tempo pieno, credendo fermamente nelle capacità e potenzialità dell’Italia». É il passaggio conclusivo dell’intervista al Corriere . La malattia aveva costretto Gilberto a saltare due degli ultimi tre consigli d’amministrazione di Edizione; al penultimo, però, convocato dopo il crollo del Polcevera e a quello dedicato, il vice presidente non era mancato. Ora fonti mediche, ammettono che «lo stato di profonda prostrazione del paziente, causato da quella tragedia, potrebbe aver accelerato il decorso della patologia». Le voci sulla salute di Benetton circolavano da giorni. A posteriori, più di qualcuno tra i partecipanti al funerale di Carlo riconosce nel pallore di Gilberto, nel volto lucido e tirato, oltre la sofferenza del momento, un indice di male che portava dentro.
Muore un uomo e muore, poche volte è vero a tal punto, un simbolo.Matteo Zoppas, presidente di Confindustria veneto, saluta l’imprenditore: «Gilberto, insieme a Carlo, apparteneva a quella classe imprenditoriale che ha fatto grande il Veneto e l’Italia nel mondo». E qui le parole rivolte al simbolo: «Con lui scompare un altro testimone di quell’epoca d’oro in cui il saper fare, proprio della nostra regione, ha saputo imporsi a livello internazionale, grazie alla capacità di innovare e internazionalizzare». Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha consegnato alle agenzie una lunga lettera: «Insieme ai suoi fratelli, Gilberto ha portato nel mondo una nuova immagine del Veneto che, da contadino e artigiano, si è affermato nei diversi continenti con la fantasia dei suoi prodotti e dei suoi colori, la forza dell’organizzazione aziendale e della qualità… Di Gilberto ci mancherà l’ampiezza di vedute, insieme a quel suo carattere schivo e riservato, così connaturale alle caratteristiche dei veneti, operosi e refrattari alla luce dei riflettori». Se ne va «un grande trevigiano», ricorda il governatore.
I messaggi di saluto, in breve, hanno assunto la consistenza di un fiume. Il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha cinto in un abbraccio ideale la famiglia Benetton e di Gilberto ha scritto: «Imprenditore sopraffino che ha scritto pagine importanti e di successo della storia economica, culturale e sportiva non solo di Treviso ma di tutta Italia». Giovanni Manildo, predecessore di Conte a Ca’ Sugana: «Un grande uomo per cui ho personalmente provato ammirazione e stima». Anche da Atlantia, holding del settore autostrade, ha fatto sentire la propria voce, con Fabio Cerchiai, presidente, e l’ad Giovanni Castellucci: «La sua riservatezza – le parole su Benetton – la sua passione per le sfide e la sua ambizione di crescita globale ci hanno accompagnato e guidato nei tanti anni di lavoro comune… La sua scomparsa ci lascia nel dolore». Maria Cristina Piovesana, presidente vicario di Assindustria Venetocentro, ha ricordato Gilberto Benetton «convinto sostenitore del progetto di integrazione tra le associazioni di Padova e Treviso». Condoglianze alla famiglia «per la perdita del signor Gilberto». Piovesana scrive l’aggettivo maiuscola. Addio, signor G.