Matteo Salvini incontrerà sia Giorgia Meloni che Silvio Berlusconi. Lo farà anche per parlare di elezioni. Lo dice e lo fa capire nel corso del suo «beach tour» nella Sicilia orientale, prima in costume da bagno a Taormina — in uno dei lidi più esclusivi, al Caparena — poi a Catania, dove una cinquantina di persone lo contestano e volano anche degli schiaffi con i suoi sostenitori, e infine a Siracusa, dove parla in serata e chiude il comizio mostrando un rosario e baciando più volte un’immaginetta sacra.
In vista delle elezioni regionali, «già la prossima settimana mi incontrerò con gli alleati del centrodestra e sicuramente parleremo anche d’altro». Salvini ricorda che si voterà in alcune Regioni e «l’alleanza di centrodestra che ha vinto negli ultimi mesi dovrà concordare assieme candidati e programmi. Non ho sentito nessuno, ma conto di vederli presto. Lanciamo dieci punti del programma per un governo che dura cinque anni dell’Italia del sì, parleremo con coloro con cui già governiamo i Comuni e le Regioni da venticinque anni».
Insomma contro l’ipotesi di un governo di transizione, magari sostenuto da Pd e Cinque Stelle, Salvini scarica tutto il possibile. In primo luogo si affida al capo dello Stato: «C’è il presidente della Repubblica Mattarella che ha in mano la situazione. Mi sembra chiaro che non c’è più un governo. Se qualcuno crede che l’Italia possa essere governata per anni dall’accoppiata Renzi-Grillo auguri, forse è il caldo d’agosto…».
Mentre in spiaggia rifiuta un mojito e accetta solo un bicchiere d’acqua, perché «fa troppo caldo», mentre posta la foto di un fico d’India a Letoianni, alludendo che il fico potrebbe anche essere lui, Salvini per tutto il giorno parla dell’esigenza di elezioni subito: «L’unica soluzione sincera, trasparente, democratica, è dare la parola agli italiani. Non capisco questo terrore di far votare gli italiani — ha proseguito —. Siamo in democrazia, dovrebbe essere la cosa più bella del mondo far votare i cittadini. E non penso che i cittadini voteranno un’accoppiata Renzi-Grillo, ma vediamo: facciamoglielo fare a ottobre. È il potere della poltrona, da Renzi me lo aspettavo, da Grillo un po’ meno…».
E sui futuri accordi aggiunge: «Sicuramente mai nella vita ci alleeremo con il Pd». Dice che ha anche la manovra pronta: «Tasse ridotte al 15% per milioni di lavoratori italiani, pace fiscale con Equitalia, nessun aumento dell’Iva. Se si vota a metà ottobre, a fine ottobre si potrebbe avere un governo in carica nel pieno delle sue funzioni. Si avrà così il tempo di fare una manovra finanziaria coraggiosa». Lascia quasi intendere di voler fare un passo indietro dal Viminale, ritenendo quantomeno inopportuno che il ministro dell’Interno, quello che dovrà gestire le fasi del voto, sia anche uno dei candidati premier: «L’importante è che le elezioni ci siano. Se le gestisce qualcun altro sono pure più contento perché avrò più tempo per la campagna elettorale».
Poi ancora bordate contro chi tenta di mettere in piedi un governo di transizione. «Stanno cercando di siglare il patto della poltrona. In queste ore c’è la certezza che qualcuno sta a lavorando a Roma per un’ammucchiata. Dico no agli inciuci. Ho chiesto un governo che abbia pieni poteri ma molti si sono scandalizzati. I dittatori non vogliono le elezioni, io voglio le elezioni. Poi c’è una Costituzione che regola i poteri, io voglio un governo stabile per 5 anni».
Nuova contestazione anche a Siracusa: «Mi spiace ci siano poliziotti tenuti qui per alcuni figli di papà che sono qui. Volete più migranti? Noi offriamo lavoro, infatti abbiamo assunto 8 mila componenti delle forze dell’ordine. Più poliziotti e più carabinieri e meno migranti. Se volete i migranti portateli a casa».