Uteco Converting S.p.A. è leader mondiale nella produzione di macchine da stampa focalizzate nelle più diverse applicazioni del packaging flessibile. Il quartier generale ha base a Colognola ai Colli, nell’est veronese e ricopre una superficie di 65.000 mq di spazio produttivo con l’impianto centrale, Uteco 2 e il nuovo stabilimento Uteco 3.
Fondata nel 1985 come piccola realtà operante nel contoterzismo di componenti di impianti per la stampa, ha sviluppato velocemente un’autonomia produttiva passando alla realizzazione di impianti completi con una focalizzazione avanzata su automazioni e tecnologie innovative : è proprio del 1985 la prima vendita di una flexo 4 colori in linea a saldatrice ad un importante cliente italiano.
Il percorso di crescita degli anni ’90 è caratterizzato da una spinta espansionistica soprattutto nei confronti del mercato estero che si concretizza in una strategia di crescita per linee esterne, e che porta alla realizzazione di numerose ed ambiziose operazioni crossborder, non accompagnate da un adeguato consolidamento finanziario in grado di mettere in sicurezza la crescita stessa. Nel 2000 l’azienda fattura circa 50 milioni di euro, ha 260 dipendenti (gli stessi di oggi, che ne fattura 110) ma il grave dissesto finanziario rende necessario un intervento di ristrutturazione, realizzato da un imprenditore di lungo corso come Renato Chivilò, creatore assieme a Vittorio Lodi del polo industriale del vetro e dell’illuminoteca che raggruppa aziende come Vetrerie Riunite, Borromini, Novaref, Performance in Lighting.
La scelta iniziale è quella del ridimensionamento, della riorganizzazione e la vendita di consociate estere non strategiche e poco redditizie, seguita dopo qualche anno dall’innesto di competenze manageriali via via più consistenti e in linea con il piano industriale di rilancio della società. Step importanti in questa direzione sono l’ingresso nel 2004, sia nella governance che nell’azionariato, di Aldo Peretti (attuale CEO dell’azienda) grande esperienza in ruoli dirigenziali nei settori dell’automotive, dei sistemi di produzione e del packaging, e successivamente di Simone Quinto, CFO del gruppo. Il gruppo dirigente si completa successivamente con un COO, Stefano Russo, ed un Chief Marketinf Officer, Davide Cucinella.
La managerializzazione ha consentito da un lato di sostenere la crescita, anche attraverso la moltiplicazione e il presidio dei canali commerciali esteri in particolare, e dall’altro di innestare processi di riorganizzazione ed ottimizzazione produttiva e di pianificazione economico-finanziaria, che hanno via via portato ad un miglioramento della marginalità e della redditività e ad un consolidamento della struttura finanziaria.
Oggi la società fattura 110 milioni di euro, realizzati per il 73% all’estero ( 28% nell’area UE, 19% in Usa e Canada, il 5% in paesi Europei extra UE).
L’azienda oggi appartiene alla famiglia Chivilò ( 88,5%) e al management ( 11,5%). Presidente è Gianluigi Scapini (che rappresenta la famiglia Chivilò), CEO Aldo Peretti.
LE PERFORMANCE. Le performance confermano un andamento in forte crescita (CAGR 2009-2015 = 11,5%), uno dei migliori nel comparto, come dimostrato nel posizionamento dell’azienda rispetto al rating di settore(Rating MORE):
Ottimo il livello di redditività (anche questo decisamente superiore alla media di settore) e positivo l’equilibrio finanziario, che registra una PFN negativa (cassa) di 22,2 milioni di euro.
IL SETTORE. Secondo i dati ACIMGA dell’ultimo rapporto sull’andamento del settore, l’Italia è leader mondiale nella produzione di macchine per la stampa rotocalco, flessografica, per la cartotecnica e il converting. E’ un comparto che conta un limitato numero di produttori, con una concentrazione della produzione in poche grandi aziende (10%) e molte imprese medio piccole, unitamente ad una filiera di subfornitura e ad un indotto specializzato e in grado di assicurare prestazioni di elevata qualità, secondo una configurazione tipica della meccanica avanzata in Italia.
L’intero comparto, il cui fatturato vale 2,1 miliardi di euro, impiega 7.000 addetti, raggruppati per il 50% nelle 15 grandi aziende del settore. Anche a livello territoriale vi è una forte concentrazione, con il 65% delle imprese localizzate in Piemonte e Lombardia, e un altro 30% in Veneto, Emilia-Romagna e Toscana.
La quota export pesa per il 73% e il saldo commerciale fra esportazioni e importazioni è positivo per oltre 1 miliardo di euro.
Per quanto riguarda i settori di sbocco, il mercato del packaging assorbe oltre l’80% del settore, cui fa riscontro un calo progressivo della quota destinata al comparto grafico, causato dall’affermarsi delle tecnologie multimediali nel modo grafico editoriale.
RATING MORE (Modefinance )*
Il rating di UTECO CONVERTING SPA è A, che indica un ottimo grado di solvibilità, redditvità ed equilibrio patrimoniale e finanziario.
RATING e PERFORMANCE rispetto al SETTORE
NOTA METODOLOGICA
L’analisi è stata effettuata da analisti esperti indipendenti sulla base dei dati di bilancio e dei dati settoriali e del rating More di Modefinance.
LEGENDA
CAGR = tasso di crescita annuo composto
VDP = valore della produzione
EBITDA = margine operativo lordo
EBIT = margine operativo aziendale
PFN = posizione finanziaria netta o indebitamento finanziario netto ( debiti finanziari a breve – liquidità e attività finanziarie a breve). Negativa indica che la società non ha debiti finanziari, ma dispone di risorse liquide. Positivaindica il contrario, la società ha più debiti finanziari che disponibilità.
ROI = Return on investments ( misura la redditività del capitale investito, indicando quindi l’efficienza economica della gestione caratteristica)
ROE = Return on equity (misura la redditività del capitale proprio investito/equity)
ROS = Return on sales (misura la redditività delle vendite, equivale quindi all’ebitda % se si considera la marginalità lorda, o all’ebit % se si considera quella netta)