Il colpo di scena della vicenda Cambrdige Analytica arriva quando a Londra è sera. L’azienda ha sospeso il potente amministratore delegato Alexander Nix. Allontanato, si dice in un comunicato, per quelle dichiarazioni “ rubate” in video da un giornalista diChannel Four, dove parla di escort ucraine usate per compromettere candidati e trappole per corrompere avversari: «Atteggiamenti non in linea con i principi della nostra società».
Dall’altra parte dell’Oceano Facebook, che lunedì a Wall Street aveva già perso 36 miliardi di dollari, continua a scendere. Mentre proseguono le polemiche sulle sue responsabilità nello scandalo. Il Congresso di Washington, il Parlamento di Bruxelles e la Camera dei comuni di Londra vogliono risposte da Mark Zuckerberg. Ma i il fondatore di Facebook sembra scomparso in attesa, dicono a Menlo Park, quartiere generale del gruppo, che sia completata l’inchiesta interna sul come Cambridge Analytica si sia impadronita dei dati di 50 milioni di americani. Dall’azienda arriva un comunicato: «La società è indignata, siamo stati ingannati. Siamo impegnati a rafforzare le policy per proteggere le informazioni personali e prenderemo qualunque iniziativa perché questo accada » .
Zuckerberg potrebbe riapparire all’assemblea a Menlo Park: dove si discuterà, con i dipendenti e la numero due Sheryl Sandberg delle dimissioni di Alex Stamos, responsabile della sicurezza informatica da tempo in rotta con i vertici per la mancata trasparenza di FB nel Russiagate. C’è stata disattenzione colpevole da parte di Zuckerberg? Lo vuole sapere la Ftc, Federal trade commission, l’agenzia federale che vigila sulle imprese, che ha aperto un’inchiesta.
A Londra la commissione cultura e digitale della camera dei Comuni convoca Zuckerberg (così come l’Europarlamento): l’accusa è di avere ingannato il Parlamento in una precedente testimonianza. Lo dice in una lettera il presidente della commissione Damian Collins ricordando di avere chiesto ripetutamente come Facebook si procuri e conservi le informazioni. «Le sue risposte hanno minimizzato il rischio e ci hanno fuorviato», afferma il deputato che ora gli chiede di tornare di fronte alla commissione. Elizabeth Denham, presidente dellaInformation Commission, l’ente governativo britannico che sovraintende all’informazione, ha chiesto alla magistratura un mandato per perquisire la sede di Cambridge Analytica, visto che la società rifiuta ogni accesso ma dai suoi uffici lunedì ha fatto uscire dieci scatoloni sigillati che forse contenevano materiali legati allo scandalo. Gli unici a essere finora entrati negli uffici della compagnia sono stati avvocati e investigatori di Facebook. «Che facevano?» chiede Collins.