Se in un anno il centrosinistra ha perso consecutivamente il governo di ben sei Regioni, in Basilicata il M5S si ritrova con 80.500 voti in meno. Ciò significa che, dopo il boom alle Politiche del 4 marzo 2018, alle Regionali lucane la formazione guidata da Luigi Di Maio ha perso 6 voti su 10, confermandosi però il primo partito.
La svolta «nazionale» della Lega si conferma ancora una volta vincente al Sud, dove in un anno Matteo Salvini ha quasi triplicato i voti. Ancora allarmante il bilancio per il Pd che, incluso nella lista Comunità democratiche, incassa appena il 7,7%.
Il centrosinistra, condizionato dalla crisi politica dei dem e dall’arresto del governatore uscente Marcello Pittella accusato di corruzione, ha perso così una roccaforte rossa storica che governava ininterrottamente dal 1995. In valori assoluti, i numeri di questa crisi sono rilevanti; alle Politiche, in Lucania, il Pd aveva raccolto 50.653 voti (16,1%), che domenica (con il partito per di più dentro una lista civica) si sono ridotti a 22.423: cioè 28.230 consensi persi in un anno. Così il candidato della coalizione, il farmacista Carlo Trerotola ha preso solo il 33,1% (nel 2013 l’ex governatore Pittella incassò il 59,6%). Sui risultati, ovviamente, pesa anche il calo calo dell’affluenza: alle Regionali di domenica hanno votato 34 mila aventi diritto in meno rispetto ai 329 mila del 4 marzo 2018.
Analizzando i dati della Basilicata e confrontandoli con le tornate precedenti, il nodo politico fondamentale è che la reunion del centrodestra si conferma vincente. Le Regionali lucane hanno prodotto un «risultato storico per il centrodestra», rileva una dettagliata analisi sul voto realizzata dall’Istituto Cattaneo. La coalizione, oggi guidata da Matteo Salvini e non più da Silvio Berlusconi, ha ottenuto il suo miglior risultato nelle elezioni regionali dal 1995 ad oggi.
Il record
Il centrodestra ha superato il 42%, un risultato mai ottenuto nella Regione
Un successo che va attribuito soprattutto alla crescita della Lega, che cinque anni fa addirittura non si era presentata. Il centrodestra, con il neo governatore Vito Bardi ha ottenuto il 42,2% dei voti (pari, in termini assoluti, a 124.716 voti). Un risultato assai migliore rispetto ad un anno fa, quando la coalizione aveva incassato il 25,4%. A spingere il centrodestra sono i partiti ideologicamente più radicali, premiati dagli elettori: domenica la Lega ha incassato il 19,1% (alle Politiche solo il 6,3%), mentre Fratelli d’Italia il 5,9% (un anno fa solo il 3,7%). Quindi, nella indiscutibile vittoria regionale del centrodestra «va messo in evidenza il calo dei consensi per la principale componente moderata della coalizione, rappresentata da Forza Italia», che rispetto alle Politiche di un anno fa ha perso circa 12.449 voti. Alle Politiche i berlusconiani avevano preso il 12,4%, mentre domenica in Basilicata solo il 9,1 per cento.
Il gruppo di lavoro guidato dal professor Marco Valbruzzi definisce, anche se in chiave negativa, «storico» anche il risultato per il centrosinistra, che in Basilicata raccoglieva mediamente il 56% dei consensi: in cinque anni li ha praticamente dimezzati passando dal 62,7% al 33,3%. Un dato che riflette sia fattori contingenti sia strutturali, come lo spostamento di un numero consistente di voti verso il centrodestra ed il Movimento.
Per quanto riguarda la formazione di Di Maio, infine, il forte divario rispetto alle Politiche ha confermato l’andamento «a fisarmonica» dell’elettorato cinquestelle, già riscontrato nelle precedenti elezioni regionali, dall’Abruzzo alla Sardegna.
Il calo di FI
Rispetto alle Politiche 2018, nella Regione Forza Italia ha 12 mila consensi in meno
Gli 80 mila voti in meno sono la conseguenza di questo confronto: alle Politiche il M5S aveva raggiunto il record del 44,4%, mentre domenica scorsa solo il 20,3%. Numeri, questi ultimi, che confermano come il Movimento Cinque Stelle non riesca a radicare il proprio consenso politico sul territorio, dove il partito di Di Maio continua a presentarsi da solo, senza il sostegno di liste civiche. Sempre i pentastellati, forse, potrebbero aver pagato la scelta di un candidato moderato come Antonio Mattia, che nel recente passato aveva militato nelle file di Forza Italia.