Il Corriere della Sera, con un articolo di Francesca Basso racconta come La Commissione ha creato un sito, con una mappa interattiva, perché i viaggiatori possano viaggiare sapendo che cosa succede nel Paese in cui sono diretti, una iniziativa evidentemente insufficiente a garantire la libertà di movimento a livello europeo.
“Lo aveva detto – scrive Basso – la presidente Ursula von der Leyen: gli europei troveranno «soluzioni intelligenti» per consentire alla popolazione di fare le vacanze estive. E per salvare il settore turistico che vale il 10% del Pil europeo, pari a circa 1.400 miliardi euro. La Commissione Ue ha presentato ieri un pacchetto di linee guida e raccomandazioni per aiutare gli Stati membri a uscire gradualmente e in modo coordinato dal confinamento imposto per combattere la diffusione del Covid, nel rispetto della salute. Obiettivo non creare discriminazioni in base al Paese di provenienza.”
“Alcuni Stati membri si stanno già muovendo. – spiega ancora Basso. Da domani lettoni, estoni e lituani potranno girare liberamente fra i tre Stati baltici. E l’Austria ha annunciato che apre al traffico transfrontaliero verso la Germania per motivi di lavoro e visite familiari. Da sabato, invece, niente più frontiere tra Germania e Lussemburgo. Berlino è in trattativa anche con la Danimarca. Ma la vera data simbolo è il 15 giugno: la Svizzera riaprirà le frontiere con Germania, Francia, Austria a patto che l’evoluzione dell’epidemia da coronavirus lo permetta e alle stesse condizioni frontiere spalancate, anche per turismo, tra Austria e Germania, Francia e Germania. Scenari che al momento sembrano penalizzare Italia e Spagna.”
“L’Agenzia europea, che monitora l’andamento epidemiologico (Ecdc), – scrive ancora il Corriere – aggiornerà una lista di aree a bassa circolazione del virus. Il ripristino dei trasporti transfrontalieri aerei, ferroviari, marittimi e stradali dovrà tenere conto di misure di sicurezza per la salute come la riduzione della densità dei passeggeri e il distanziamento. Sono previste misure comuni anche per l’ospitalità, con protocolli per gli hotel, i ristoranti, i bar, i camping. La Commissione raccomanda agli Stati Ue di imporre alle strutture ricettive «misure di prevenzione dell’infezione», come «il distanziamento fisico e l’igiene», «l’uso di mascherine» e «la pulizia e la disinfezione». Viene raccomandato anche di assicurare che compagnie aeree e operatori turistici incentivino l’uso di voucher al posto dei rimborsi per i passeggeri e clienti i cui servizi siano stati cancellati.”