La prima edizione dello scorso anno fu un successo, con centinaia di giovani arrivati da tutta Italia per scoprire come l’informatica e le nuove tecnologie possano essere uno strumento di libertà e solidarietà e non siano tese, come a volte avviene, ad alimentare nuove disparità o addirittura fenomeni di devianza sociale come il cyberbullismo.
Così dal 12 al 14 ottobre a Rovereto tornerà il Festival di Informatici Senza Frontiere, la onlus di volontari (prevalentemente informatici che arrivano da aziende del settore) che dedicano parte del proprio tempo a iniziative ideato per favorire un uso consapevole della rete, a progetti di solidarietà internazionale per dotare di strumenti informatici gli ospedali dei Paesi in via di sviluppo, o a costruire strumenti tecnologici che permettano ai diversamente abili di utilizzare strumenti musicali o vedere una mostra altrimenti inaccessibile.
A promuovere il Festival è l’associazione Informatici Senza Frontiere e ItalyPost con il sostegno del Comune di Rovereto, della Provincia Autonoma di Trento con la partnership di Dedagroup, primaria realtà dell’informatica “Made in Italy” con sede proprio a Trento. Affianca i promotori, da questa edizione, il supplemento del Corriere della Sera dedicato al terzo settore, Buone Notizie, il cui direttore Elisabetta Soglio condurrà i principali incontri.
Saranno molti gli ospiti di prestigio che interverranno durante i tre giorni che prevedono complessivamente moltissimi incontri nelle più belle sale della città, dal Teatro Zandonai a Palazzo Fedrigotti, da Palazzo Poja a Palazzo dell’Istruzione.
Ad aprire il programma di venerdì 12 saranno infatti il Presidente di Fondazione Fbk Francesco Profumo,il Rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, e l’amministratore delegato di Dedagroup Gianni Camisa,mentre in serata interverranno alle 18 don Antonio Mazzi e alle 21 Vittorino Andreoli. Il sabato invece sarà il turno dell’inventore del microchip, Federico Faggin, che sarà intervistato dal conduttore di Eta Beta,il noto programma radiofonico di Radio Uno, Massimo Cerofolini, e poi di don Dante Carraro, il fondatore di Medici con l’Africa Cuamm. Sempre il sabato sarà il turno anche di Giuseppe Mayer, autore del libro Trasformazione Digitale (Egea) che ne discuterà con il direttore di The Fool Matteo Flora, mentre domenica concluderà il Festival Marco Bentivogli, il segretario generale della FIM Cisl, su un tema caldissimo, e cioè i robot e il futuro del lavoro nel 4.0.
Tra i temi che saranno affrontati nei seminari, incontri e workshop spiccano le questioni relative alla “computer ethic” (interverrà il professor Norberto Patrignani), i temi legati all’identità a rischio, i progetti di inclusione informatica nelle periferie, il futuro della robotica, la spinosa questione dei killer robot, e i temi dell’innovazione per lo sviluppo dei paesi africani. Grande attenzione anche al tema della differenza di genere, con grandi dirigenti di prestigiose realtà legate al mondo scientifico che spiegheranno alle ragazze perché la scienza e le tecnologie non sono affatto una prerogativa maschile.
Il Festival di informatici senza Frontiere è un progetto curato da Goodnet – Territori in Rete, con la partecipazione di numerose realtà basate a Trento, a partire dall’Università degli Studi di Trento e Fondazione Fbk, ma anche l’Osservatorio Balcani e Caucaso, la scuola paritaria G. Veronesi,l’associazioneDocenti senza Frontiere Onlus, l’Associazione Ubalda Bettini Girella Onlus e il sostegno di realtà come Enel Cuore e Interlogica.
«Nella edizione 2018 vorremmo evidenziare non solo come, attraverso il buon uso delle tecnologie, si possano migliorare le condizioni delle persone che vivono in situazioni di difficoltà ed emarginazione, ma vorremmo sottolineare le caratteristiche, troppo spesso oggi dimenticate, che ci qualificano come persone – commenta Dino Maurizio, presidente Informatici Senza Frontiere onlus – Ci distinguiamo infatti per essere dotati di intelligenza e di cuore. Senza intelligenza non potremo prima comprendere e poi migliorare le situazioni degli altri, senza cuore non avremo lo stimolo ad agire. Ci auguriamo che il festival possa essere un momento di ripensamento sull’utilizzo delle tecnologie, ma anche un invito ad usare i nostri valori etici ed umani per capire ed indirizzare meglio il nostro futuro».
Aggiunge l’Amministratore delegato di Dedagroup Gianni Camisa: «Siamo felici ed onorati di sostenere anche quest’anno il Festival di Informatici Senza Frontiere, un’Associazione che nel nome e nelle opere risuona con i nostri valori fondanti: le persone prima della tecnologia (“Informatici”, non “Informatica”) e il coraggio e la creatività per superare le frontiere e andare oltre. Oltre i confini geografici, nel Mondo; oltre i confini culturali, per promuovere l’innovazione come risultato dell’integrazione di esperienze diverse; oltre i confini temporali per progettare e realizzare la società del futuro grazie alle straordinarie possibilità del presente».