A volte, il nome di un’azienda sembra dire poco di essa. Altre volte, invece, da subito è in grado di fornire alcuni elementi sul suo business o sul suo tipo di gestione. È in questa seconda casistica che rientra Tomatis Lamiere, fondata a Cuneo nel 1963 e ancora oggi guidata dall’omonima famiglia.
Ma oltre alla gestione famigliare, che, stando alle parole di qualche anno fa del co-titolare Luca Tomatis, avvantaggiano l’azienda nella sua “capacità di reazione difronte alle richieste sempre più urgenti del mercato”, il nome ne rivela anche le attività alla base del suo business. Si tratta infatti del taglio e lavorazione lamiera, così da realizzare semilavorati in ferro, inox e alluminio su disegno dei propri clienti e rifornire diverse realtà industriali. Per rimanere competitivi in questo settore, gli investimenti nella tecnologia e nella digitalizzazione sono stati fondamentali. E hanno ripagato.
Dal punto di vista finanziario, infatti, l’andamento economico di Tomatis si è dimostrato in crescita negli ultimi anni, nonostante il rallentamento sofferto durante il periodo pandemico. Nel 2019, infatti, l’azienda ha registrato un fatturato vicino ai 23,88 mln di euro, poi sceso a 18,04 mln nel 2020, ma pienamente superato con i circa 36,97 mln del 2021 (valore che segna un +104,94% sull’esercizio precedente e un +54,81% su quello ante-covid). Dal 2015, quando il fatturato era di 15,24 mln, il tasso di crescita annuale composto è del 15,91%.
Un andamento simile si registra anche per l’Ebitda che, in termini di valori numerici, è calato dal 2019 al 2020, passando da 5,86 mln a 4,3 mln. Nel 2021, però, il margine operativo lordo è di nuovo cresciuto, superando il dato del pre-pandemia e attestandosi a 10,32 mln (pari al 27,93% del fatturato). Nei tre anni appena considerati l’azienda ha mantenuto un Ebitda percentuale medio piuttosto alto, pari al 25,97%.
Nel 2021, il reddito operativo lordo (Ebit) ha sfiorato i 7,02 mln di euro e il risultato dell’esercizio si è attestato su un valore di 5,58 mln. Sempre nello stesso anno il patrimonio netto è stato di 16,59 mln, ma l’azienda aveva debiti per 117 mila euro a causa di una Posizione finanziaria netta (Pfn) positiva. Il rapporto fra la Pfn e l’Ebitda medio del triennio 2019-2021 è di 0,02.
Le agenzie di rating hanno assegnato all’azienda guidata da Danilo Tomatis lo score Aa, giudizio molto vicino al massimo grado di solvibilità per una società (rappresentato dalla tripla A). Il Roe, l’indice di redditività, nel 2021 è stato del 33,65%.
Tomatis Lamiere è una delle aziende che è stata presentata all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera.