Imprenditori e manager, una storia infinita di innamoramenti e sgarbi che si ripete immutabile nel tempo. Tutti gli imprenditori di successo che ho incontrato hanno in comune una caratteristica distintiva: sono assolutamente determinati a imporre la propria visione e hanno la certezza assoluta che realizzeranno il loro «sogno imprenditoriale». Nella loro determinazione non conoscono ostacoli, e quello che razionalmente rappresenta un problema viene visto solo come un fastidioso ostacolo frapposto da chi non comprende «il verbo». Allo stesso modo, anche tutti i grandi manager che ho conosciuto hanno in comune una caratteristica distintiva: sono straordinariamente capaci di analizzare i loro ambiti di azione (mercati, processi, strumenti), e grazie a un superiore mix di strumenti professionali, capacità di analisi e velocità di pensiero sono in grado di elaborare strategie vincenti. La dicotomia delle rispettive caratteristiche spiega come sia difficile la convivenza tra le due figure: i manager mettono «naturalmente» in discussione le certezze degli imprenditori, che a loro volta faticano a ricondurre nel loro sogno imprenditoriale le analisi e le letture dei primi. L’accettazione prima, e l’integrazione poi, di figure manageriali apicali ha per queste ragioni un elevato rischio di fallimento. Ma i casi di successo sono numerosi, se c’è una convergenza di valori che consente di realizzare un contesto di questo tipo: l’imprenditore è capace di mantenere la stessa determinazione e passione accettando come arricchenti le chiavi di lettura diverse, e i manager sono disponibili, talvolta, a sacrificare le certezze maturate per farsi guidare in mari a loro sconosciuti.
*Managing Partner Glasford International Italy