Motori elettrici e guida autonoma sembrano essere le due direttrici lungo cui si concentreranno sempre di più i prossimi sviluppi per il comparto delle automobili. E lo scorso ottobre, al Salone di Parigi dedicato proprio a questo settore già c’era un modello che coniugava i due aspetti: era la Yoyo autonomy, prototipo della microcar del marchio italo-hongkongse Xev, pensata e disegnata da Teoresi Spa. Ma questo è solo uno dei progetti dell’azienda torinese, nata nel capoluogo piemontese nel 1987 e poi sviluppatasi come società di servizi d’ingegneria a livello internazionale, con nove sedi tra Germania, Svizzera e Stati Uniti.
L’impresa guidata da Valter Brasso opera principalmente in quattro aree legate all’automotive, quelle della connettività, dello sharing e, come si diceva, dell’elettrico e della guida autonoma. Ma i suoi progetti toccano anche i settori della mobilità ferroviaria e aerospaziale e delle soluzioni in ambito sanitario. La maggior parte dei suoi 862 dipendenti sono tecnici e ingegneri, soprattutto meccanici, informatici ed elettronici. E da novembre scorso l’azienda è alla ricerca di altri 500 nuovi profili da aggiungere al proprio organico.
La crescita in termini di personale riflette quella in termini di perimetro: è di inizio anno la notizia dell’acquisizione delle milanesi HiFuture e BindingFuture, specializzate in tecnologie per i mercati della salute, della mobilità e del manifatturiero. Un’operazione con cui la torinese punta ad accelerare la propria crescita in settori strategici e a impatto sociale come le tecnologie medicali, la mobilità connessa e sostenibile e la smart factory.
Dal punto di vista finanziario, il fatturato di Teoresi è rimasto stabile nel biennio 2019-2020, attestandosi rispettivamente a 48,71 mln di euro e a 48,73 mln, per poi salire nel 2021 a 58,23 mln e segnare un +19,54% sul pre-pandemia. Circa il 60% di questo valore è dato dai progetti in ambito automotive. Dal 2015, quando l’impresa fatturava poco meno di 23,1 mln, il tasso di crescita annuale composto è stato del 16,67%: un incremento che suggerisce quanto l’azienda sia stata in grado di mantenere una posizione competitiva e di crescere nel mercato.
Il triennio 2019-2021 ha visto anche una crescita in termini di Ebitda, salito dai 7,36 mln dei dodici mesi pre-covid (pari a un Ebitda margin del 15,09%) ai 7,5 mln del 2020 (15,4%) e, infine, a 8,27 mln (14,19%). In questo periodo, dunque, l’Ebitda medio è stato del 14,85%.
Nel 2021 il reddito operativo lordo (Ebit) è stato di 6,73 mln e il risultato dell’esercizio ha sfiorato i 4,79 mln. Nello stesso anno il patrimonio netto era pari a 28,67 mln e l’azienda aveva cassa per quasi 22,89 mln grazie a una Posizione finanziaria netta (Pfn) tecnicamente negativa. Il rapporto tra Pfn ed Ebitda medio del triennio è di 2,97.
Le agenzie di rating hanno assegnato a Teoresi lo score A, valutazione che esprime alta affidabilità e solidità finanziaria per l’azienda. Il Roe, l’indice di redditività, nel 2021 è stato del 16,69%, valore che certifica un buon ritorno sul capitale proprio.
Teoresi è stata presentata all’evento del 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. L’azienda, che ha già ricevuto questo riconoscimento negli anni passati, ha raccontato e approfondito il proprio percorso di crescita lo scorso giovedì 6 aprile alla tappa di Torino del tour che ha visto premiate le 1.000 best performer di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.