Innovazione e ricerca: sono queste le parole chiave di Teoresi, l’azienda di consulenza ingegneristica e soluzioni Ict per lo sviluppo tecnologico di aziende, centri di ricerca, università e istituti di credito. Nata a Torino verso la fine degli anni ‘80 come società di sviluppo software, Teoresi è diventata oggi un gruppo internazionale, con sedi sia in Europa che negli Stati Uniti, che può contare su più di 850 dipendenti.
“Fin dall’inizio Teoresi ha sempre posto attenzione all’innovazione e a portare valore aggiunto ai clienti con ricerche anche a livello internazionale” spiegò il presidente Valter Brasso nell’ottobre scorso, in occasione del Digital Tour “Imprese Vincenti 2020” di Intesa SanPaolo. Aggiunse in seguito: “Questo ha fatto sì che l’azienda nell’arco degli anni sia diventata un punto di riferimento, non solo a livello nazionale ma anche all’estero, per quanto riguarda lo sviluppo, la prototipazione e la simulazione dei sistemi.”
Ma per poter comprendere a pieno le parole di Brasso è necessario raccontare la nascita e lo sviluppo di questa società. Le origini di Teoresi risalgono al 1987: per i primi 15 anni di attività l’azienda si è focalizzata nello specifico sulla vendita di software per il calcolo scientifico, la progettazione model-based e la prototipazione virtuale di interfacce grafiche. Successivamente Teoresi è riuscita a introdurre in Italia tecnologie innovative e a maturare forti competenze applicative, trasformandosi nel 2008 in “Teoresi Group”.
Con una crescita media rispetto agli anni 2012-2019 del 28,93%, la società non ha mai subito un significativo calo del fatturato, nemmeno durante il difficile anno di pandemia. Il lockdown è stato affrontato grazie a una efficiente riorganizzazione delle mansioni lavorative: l’azienda, prima ancora dell’emanazione del primo decreto, si è subito attivata per gestire le restrizioni nel modo più efficiente possibile, chiudendo le sedi solamente per pochi giorni. Grazie quindi a un buon lavoro di squadra e il passaggio allo smart-working, si sono presentate senza dubbio delle difficoltà, affrontate riuscendo comunque a mantenere un risultato in linea con l’anno precedente.
E le cifre parlano chiaro: il fatturato del gruppo è passato da 49,1 a 49,7 milioni nel 2020, con un margine operativo lordo pari al 15,01%. Anche l’andamento della posizione finanziaria netta è positivo: si è passati da 4,54 milioni di cassa nel 2019 a quasi 11 milioni nel 2020. Inoltre il primo trimestre del 2021 si è chiuso con dati incoraggianti: grazie a una diversificazione delle attività e, di conseguenza, al raggiungimento di nuovi clienti, l’azienda ha riscontrato una buona ripresa delle attività, tant’è che vi è stata una crescita maggiore rispetto al budget che era stato definito precedentemente.