Il sistema produttivo italiano punta verso l’industria 4.0 e Teoresi l’accompagna. In un cammino che negli ultimi anni si è trasformato in una corsa, la società di consulenza torinese è cresciuta, proprio negli anni della crisi, da una cinquantina di persone nel 2008 ai 600 collaboratori di oggi. Ha aperto due sedi negli Stati Uniti, a Detroit e a Chicago, e una in Germania a Stoccarda, oltre alle sei italiane. Ha messo a segno una crescita media del 28% all’anno dal 2013 al 2017, chiudendo l’ultimo bilancio con 32 milioni di fatturato. «Stiamo cercando di costruire un’azienda internazionale, rivolta al futuro e centrata sulle persone», spiega Valter Brasso, fondatore e presidente. Talmente rivolta al futuro che l’età media dei collaboratori è 32 anni. Talmente centrata sul capitale umano che la scelta delle persone è ormai un’attività fra le più centrali della gestione aziendale: «Nel 2017 abbiamo visto 60mila curriculum, abbiamo fatto tremila interviste e novemila ore di formazione, sia per i nuovi arrivati che per gli interni», precisa Brasso, che nelle sue fila arruola principalmente ingegneri (89%), ma anche economisti (4%) e laureati in materie scientifiche (7%). «Paradossalmente, uno dei pochi non laureati dell’azienda sono io, che ho solo un diploma superiore in informatica», scherza.
Con questo esercito di cervelloni, Brasso e soci (Teoresi è una Spa dal 2012) gestiscono centinaia di progetti all’anno sparsi su una cinquantina di città del mondo, proponendo tecnologie, servizi di engineering e soluzioni innovative per i problemi delle aziende, principalmente italiane ma non solo, che si rivolgono a loro per una spinta verso il futuro. I clienti sono principalmente grandi multinazionali, ma anche Pmi, nei settori dell’automotive e dell’aerospazio, delle ferrovie e delle telecomunicazioni, dell’energia e delle bioindustrie, dei sistemi finanziari e dell’agricoltura.
La storia di Teoresi inizia da lontano, con un consulente informatico che nel 1987 decide di cercare soluzioni innovative e comincia a importare in Italia software di simulazione virtuale di origine nordamericana. «Da quella prima fase, conclusa nel 2002, ci siamo portati dietro i rapporti con le università e con i centri di ricerca, le prospettive globali, la passione per i problemi complessi, lo spirito interdisciplinare», ragiona Brasso. Tornati alla consulenza, i soci di Teoresi hanno deciso di investire, in piena crisi, sulle persone. Una mossa rischiosa, ma efficace, di cui oggi si raccolgono i frutti.
*L’Economia, 23 aprile 2018