Diventare problem solver dei clienti. Ecco una delle chiavi di successo in mano a Tecnolaser, l’azienda di Curtarolo (Padova) nata a metà degli anni Ottanta con un unico cliente e una sola attività. Tagliavano pezzi di lamiera per le Officine Facco, storica realtà di impianti avicoli. Oggi producono per molte imprese di settori come tessile, arredamento per ufficio, materie plastiche, agricoltura. Il gruppo è così cresciuto tanto da contare su un centinaio di dipendenti e un fatturato 2017 di 25 milioni. Fiore all’occhiello delle strutture è il nuovo impianto da 4.500 metri quadrati dedicato alla verniciatura. Cioè, una parte di attività su cui Tecnolaser ha puntato tanto da creare un primo capannone che si è rivelato piccolo. «Quindi siamo passati nella struttura attuale su cui abbiamo investito molto», spiega Marta Tonello che siede nel board e segue il commerciale nel rapporto con i terzisti. «L’area di verniciatura è 4.0 e garantisce un controllo in tempo reale dei dati, come il consumo delle polveri. L’input parte dal centro di progettazione: nella struttura operano due cabine, con una terza già predisposta a entrare in funzione. Abbattono i tempi morti in caso di cambio del colore».
Velocità, driver del successo, ma non basta. Per reggere sul mercato ci vuole una marcia in più. In Tecnolaser è il concetto di problem solver. «Non ci limitiamo a tagliare la lamiera – spiega la manager – ma facciamo montaggio e assemblaggio. Con un servizio chiavi in mano, ci accorgiamo se ci sono pezzi di scarto o altri problemi. E li risolviamo alla base». Un atteggiamento apprezzato dai clienti e una scelta strategica per Tecnolaser. «Il semplice taglio laser non è il nostro core business. Sul singolo pezzo non siamo competitivi. Lo diventiamo su strutture elaborate. Nell’ufficio tecnico abbiamo il know how per proporre ai clienti una partnership nell’iter di lavorazione». Dal progetto al codesign, al prototipo da avviare alla produzione. La tecnologia è di casa: magazzino automatizzato con un lungo corridoio nel quale sono predisposti mille vassoi con lamiere differenti. Un robot si muove e sceglie secondo gli ordini ricevu
ti dall’ufficio tecnico.
Proiettata nel futuro, l’azienda mantiene un cuore azionario antico. Ai vertici c’è uno dei tre soci fondatori, il presidente Luigi Finco mentre l’ad è Giuseppe Tonello. L’altro fondatore è Mario De Bardi: entrambi con due figli in ruoli manageriali. Filippo e Marta Tonello seguono rispettivamente verniciatura e commerciale, Giulio e Giordana De Bardi curano i preventivi e il personale. «Che è giovane e dinamico», racconta l’imprenditrice, «un team sempre impegnato a migliorare i processi».
*L’Economia, 4 giugno 2018