C’è un termine molto caro al professor Stefano Zamagni che può diventare il filo rosso di questo inserto speciale: «Crescita condivisa».
Quello della «crescita condivisa», a ben pensare, è infatti il senso di quanto si potrà vedere e ascoltare durante la Green Week e nel Festival della Green economy organizzato da ItalyPost con Fondazione Symbola, che anche quest’anno il nostro inserto accompagna. Un messaggio che sempre più aziende stanno facendo proprio: non si può più ragionare solo in termini di profitto personale perché le sfide di questo secolo impongono anche a chi fa impresa di prendersi cura dei propri dipendenti, dell’ambiente in cui si lavora, della comunità in cui si vive e del nostro Pianeta.
Nel 2019 abbiamo avuto un segnale forte da decine di top manager statunitensi riuniti nella Business Roundtable, che per la prima volta hanno scritto e condiviso un documento in cui si pone l’urgenza di un’etica in economia e in azienda. Fra poche settimane ad Assisi si svolgerà l’evento Economy of Francesco, voluto dal Papa per riunire economisti e pensatori in cerca di nuove modalità e nuovi approcci sulle economie del futuro, generative di bene. Intanto alcune personalità, fra cui Ermete Realacci presidente di Symbola, appunto, hanno scritto il Manifesto di Assisi per una Economia sostenibile: vi hanno oltre tremila rappresentanti di mondi diversi.
Solo parole? Troppo facile liquidare tutto così. Quanto meno siamo davanti a un tentativo di scuotere le coscienze. E poi, per stare invece sui fatti, dobbiamo saper cogliere, studiare e valorizzare le tante realtà del nostro Paese che ancor prima di documenti e assise hanno già cercato e attuato il cambio di paradigma. Alcune di queste verranno raccontate a Trento: le aziende che aprono le porte per il «tour della sostenibilità» potranno mostrare come una diversa modalità di fare lavoro e di fare impresa sia possibile e garantisca anche profitto. I dati del rapporto Symbola che analizziamo in questo inserto dimostrano la bontà di tanti progetti imprenditoriali (ancora concentrati al Nord e la sfida sarà quella di «conquistare» le regioni del Sud Italia affidandosi soprattutto all’entusiasmo e alla preparazione di tanti giovani): buoni per l’ambiente, per le persone e per la crescita condivisa che stiamo cercando.
Una realtà riconosciuta anche dalla Riforma che ha inserito le imprese sociali a pieno titolo nel Terzo settore, riconoscendo loro il valore di chi crea benessere alla collettività o all’ambiente. Su Buone Notizie abbiamo sovente raccontato queste esperienze: in queste pagine avremo dunque soltanto spazi per pochi esempi, diversi però per ambito di azione: perché la sostenibilità e un approccio «etico» possono applicarsi al mondo dei dell’energia e dell’arte, dell’edilizia e dell’alimentare, dell’agricoltura e dei trasporti. Quello che conta è la filosofia di fondo e la tensione verso la crescita condivisa. Perché altrimenti? No, non esiste più un «altrimenti».
*Buone Notizie, 18 febbraio 2020