Il fenomeno è annunciato da tempo. Ma questa volta, assicurano i dirigenti della Lega sparsi in tutto lo Stivale e in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, «è la volta buona». Anche perché dopo la rottura del centrodestra di vecchio conio sul nome di Marcello Foa, Matteo Salvini è intenzionato ad aprire la porta di via Bellerio. Fino ad oggi tutto questo non era stato possibile. L’ordine di scuderia imposto dal ministro dell’Interno suonava così: «Possono essere accettate soltanto le richieste da parte di amministratori giovani e con percorsi civici». In sostanza, sarebbero state bloccate tutte le domande di iscrizione provenienti da Forza Italia. Ma in queste ore il quadro è mutato. E i telefoni sono tornati a squillare insistentemente.
Transfughi campaniDa Milano a Reggio Calabria i movimenti più interessanti si starebbero verificando in Campania, dove Giampiero Zinzi, figlio di una vecchia conoscenza della politica campana e nazionale, è in rottura con il gruppo di dirigente di Forza Italia e starebbe bussando alla porta della Lega portando con sé gli oltre 20 mila voti ottenuti alle regionali del 2015. Un altro pezzo da novanta che desidera entrare nella Lega è Franco Cardiello. Senatore fino al febbraio al scorso, Cardiello ha attraversato tutto il centrodestra, da An fino all’approdo finale nel 2013 in Forza Italia. Anche a Benevento il gruppo azzurro che risponde all’ex parlamentare Nunzia De Girolamo rumoreggia e guarda con un certo interesse al nuovo corso del «Capitano». In avvicinamento sono dati anche una serie di amministratori locali del Napoletano, come il primo cittadino di Pollena Trocchia Francesco Pinto.
«Il Carroccio solletica»Si tratta di un vero e proprio fenomeno migratorio.D’altro canto, spiega Andrea Caroppo, segretario regionale della Lega-Salvini premier in Puglia, «il nostro partito solletica». Al punto che Giacomo Diego Gatta, vicepresidente del consiglio regionale iscritto al gruppo di FI, starebbe riflettendo sull’opportunità di abbandonare la casa azzurra. E in Puglia Gatta non è il solo ad essere attratto dalle sirene leghiste. Ci sono già stati una serie di spostamenti significativi a livello locale. Ad esempio, in aprile ha lasciato Forza Italia il sindaco di Apricena Antonio Potenza per aderire al Carroccio. Due giorni fa è toccato al consigliere di Foggia Paolo La Torre, ex berlusconiano, che ha deciso di iscriversi alla Lega perché condivide «i principi e l’azione politica di Salvini». E se in Lombardia la consigliera regionale Silvia Sardone sarebbe tentata dall’addio perché in rottura con i vertici del partito, in Abruzzo si registrano fughe da Forza Italia ma si tratta di sindaci e consiglieri comunali. E domani dovrebbe tenersi una conferenza stampa della Lega nel corso della quale i vertici locali del Carroccio dovrebbero annunciare il passaggio di un numero significativo di consiglieri comunali.
L’isola del 61 a zeroUn’altra regione su cui sono puntati i riflettori è la Sicilia. Nell’isola un tempo roccaforte berlusconiana quattro deputati regionali di Forza Italia — Tommaso Calderone, Riccardo Gallo Afflitto, Marianna Caronia e Rosanna Cannata — dialogano con i vertici della Lega. Importanti movimenti si registrano anche nel Lazio, dove il consigliere regionale azzurro Antonio Aurigemma è in corsa per salire sul carro leghista. Ma c’è chi addirittura esce allo scoperto e ammette che fermenti di queste ore starebbero provocando lo smottamento di Forza Italia. Manuel Vescovi, segretario del Carroccio in Toscana, rivela: «Richieste? Proprio stamane ho avuto una da un deputato forzista. Ma non faccio il nome».