Ha parlato senza avere la scrivania a far da barriera con il pubblico della televisione, una novità per il Quirinale. Il capo dello Stato nel suo discorso di fine anno è stato diretto e fiducioso, e ha disegnato un’Italia positiva, facendo leva sui nostri sentimenti migliori, invitandoci ad avere speranza e a ritrovare la fiducia. «L’Italia vera è altruista», ha detto Sergio Mattarella, ricordando, tra gli eroi di questa nazione, il sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini e i tre vigili del fuoco di Alessandria, morti per salvare vite altrui. E l’astronauta Luca Parmitano, che ha ringraziato il Presidente: «Il suo augurio è uno sprone a fare meglio». Ha parlato guardando il bicchiere mezzo pieno, il presidente Mattarella, e per farlo ha allargato lo sguardo oltre le nuvole, con un’immagine dell’Italia vista dallo spazio, così da scoprire in questa diversa prospettiva che la nostra «vera identità è sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità».
Il presidente della Repubblica ci ha lasciato un monito: «Ampliare l’orizzonte delle nostre riflessioni; senza, naturalmente, trascurare il presente e i suoi problemi, ma anche rendendosi conto che il futuro, in realtà, è già cominciato». I nostri problemi si possono risolvere, ne è certo il presidente Mattarella che a fronte del lavoro che manca, delle diseguaglianze, delle crisi aziendali, sostiene: «Abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi e per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale». Mattarella ha parlato con alle spalle le bandiere dell’Italia e dell’Unione europea, ed è guardando anche all’Europa che ha gettato una luce nuova sul nostro Paese. «Incontro sovente capi di Stato, qui in Italia o all’estero. Registro ovunque una grande apertura verso di noi, un forte desiderio di collaborazione, di simpatia nei confronti del nostro popolo».
Siamo il Bel paese dell’arte e della cultura «ed è significativo che nell’anno che si è chiuso abbiamo celebrato Leonardo da Vinci, e nell’anno che si apre celebreremo Raffaello, e subito dopo renderemo omaggio a Dante Alighieri». Ma non c’è soltanto l’arte: «La simpatia che c’è per il nostro popolo è anche per la sua politica di pace, per la ricerca e la capacità italiana di dialogo nel rispetto reciproco, per le missioni delle Forze Armate in favore della stabilità internazionale e contro il terrorismo». È particolarmente caro al nostro capo dello Stato il valore dei nostri concittadini, siano quegli eroi del quotidiano che ogni anno premia dal Colle, o invece quei concittadini disabili ai quali sin dal primo giorno del suo mandato si è dedicato con una cura particolare.
Apprezzamento unanime per le parole del capo dello Stato: Conte, Di Maio, Zingaretti, Berlusconi e la Meloni hanno promosso a pieni voti il discorso di Mattarella. Unica eccezione il leader della Lega Matteo Salvini: «Le mie parole sono scomode, a Capodanno bisogna fare discorsi più melliflui». Il discorso di fine anno è stato visto da oltre 10 milioni di cittadini, con lo share del 59,5 per cento.