Per Luigi Di Maio «il Movimento fa grandi risultati a Castelvetrano e Caltanissetta» e Alfonso Bonafede conferma:«Risultati molto positivi». Per Gabriella Giammanco «Forza Italia è l’unico argine al populismo» e, aggiunge Lucio Malan, «senza Fi la Lega non ce la fa». Il dem Davide Faraone è contento: «Buoni risultati». Giorgia Meloni è soddisfatta: «Si conferma la crescita di Fratelli d’Italia». Matteo Salvini esulta: «È un dato che solo pochi anni fa era fantascienza». Insomma, come spesso accade, hanno vinto tutti. Anche se, analizzando il voto siciliano di ieri, si può trarre qualche conclusione meno frettolosa: c’è stata una mezza battuta d’arresto per il Movimento 5 Stelle, che sconta la solitudine della lista unica, e contemporaneamente un’ascesa per la Lega, che avanza ma non sfonda.
Naturalmente bisogna ricordare la parzialità dei dati: si tratta di elezioni locali, che si sono svolte in soli 34 Comuni, tra i quali uno soltanto capoluogo di Provincia. Nella bilancia va messo anche il ruolo della Lega che al Sud non è mai stata presente e che solo ora si è affacciata prepotentemente. I 5 Stelle restano la prima forza politica in diversi centri, ma non arrivano neanche al ballottaggio in due Comuni che hanno governato, Gela e Bagheria. A testimonianza, secondo i detrattori, che là dove hanno amministrato vengono puniti dagli elettori. Del resto un calo si era registrato anche nel voto a Roma, Torino e Livorno. Il Movimento patisce la corsa solitaria, in attesa che le nuove regole comportino la possibilità di alleanze con le liste civiche. Spiega Di Maio, alimentando la sensazione che ormai anche la partita elettorale sia un derby M5S-Lega, che «dove la Lega corre da sola siamo sempre davanti a loro: siamo avanti quando si corre ad armi pari». Magra consolazione, considerando che in Sicilia, appena un anno fa il Movimento aveva fatto il pieno di voti. Alla fine, va al ballottaggio solo a Castelvetrano (che rivendica come simbolo, perché è il Comune di Matteo Messina Denaro) e a Caltanissetta, dove però il candidato è secondo e molto staccato (20% contro il 37% del centrodestra).
Resta senza seguito la foto trionfale di Matteo Salvini a Bagheria, anche se non si attaglia alla perfezione l’antico adagio di Nenni «piazze piene urne vuote»: la Lega non vince ma avanza e ottiene anche il suo primo sindaco siciliano, a Motta Sant’Anastasia. Intanto, a Bagheria e Gela si sperimenta un patto «civico» anti sovranisti e anti 5 Stelle, con l’inedita alleanza tra il Pd e pezzi di Forza Italia (l’area del partito vicina a Gianfranco Miccichè).