Nel mini-test delle amministrative siciliane il Movimento 5 Stelle non va neanche al ballottaggio nei due grandi comuni dove aveva vinto allo scorso giro, Gela e Bagheria. I candidati pentastellati però dovrebbero giocarsela al secondo turno a Mazara del Vallo e a Castelvetrano. Tiene il centrodestra, la Lega, che ha visto l’impegno in prima persona di Matteo Salvini in campagna elettorale, ottiene risultati notevoli rispetto ai suoi trascorsi ma non sfonda dove correva sola.
Erano 34 i Comuni chiamati al voto, per un totale di poco meno di mezzo milioni di elettori. Affluenza poco sopra il 58 per cento, in calo rispetto ai dati delle precedenti amministrative, con poche eccezioni come a Gela, dove si è registrato un incremento di 6 punti e mezzo dei votanti.
A Caltanissetta, l’unico comune capoluogo di provincia in cui si è votato, nelle prime sezioni scrutinate si profila un netto vantaggio del candidato del centrodestra Michele Giarratana, che potrebbe vincere già a primo turno: a metà scrutinio il suo risultato è sul filo del 40 per cento, che è sufficiente in Sicilia per vincere senza ballottaggio. Qui la Lega correva da sola contro i tradizionali alleati, puntando su Oscar Aiello, che però nelle prime battute dello scrutinio si piazza dietro al candidato grillino Roberto Gambino e a quello del centrosinistra Salvatore Messana. Se ci sarà ballottaggio, domenica 12 maggio, dunque i 5 Stelle potranno ancora sperare.
A Gela, il comune più grande chiamato al voto, si profila un testa a testa tra il candidato Giuseppe Spata, coordinatore provinciale della Lega, sostenuto anche da Fratelli d’Italia e da Udc e una parte di dissidenti di Forza Italia, e Lucio Greco (in vantaggio), avvocato su cui si sono saldati in chiave anti-sovranista il Partito democratico e Forza Italia. Dai primi dati sarebbe solo quarto il candidato grillino Simone Morgana, dietro il civico Maurizio Melfa. Qui allo scorso giro i 5 Stelle avevano eletto il sindaco ma dopo pochi mesi il primo cittadino Domenico Messinese era stato allontanato dal Movimento.
Le prove generali
I leader dei due partiti di governo si erano sfidati per il mini test prima delle Europee
Anche a Mazara del Vallo, nel Trapanese, il centrodestra si era spaccato con la Lega che ha puntato sul giovane Giorgio Randazzo, che in base ai primi dati dello spoglio (che qui procede più a rilento che altrove) si gioca il secondo posto al ballottaggio con il candidato grillino Nicolò La Grutta. In testa c’è il civico Salvatore Quinci, sostenuto anche da pezzi del centrosinistra.
A Bagheria, grosso centro del Palermitano che era amministrato dal Movimento 5 Stelle, il sindaco uscente Patrizio Cinque alle prese con vicende giudiziarie non si è ricandidato. I pentastellati hanno puntato sull’assessore uscente Romina Aiello che però nelle prime sezioni scrutinate è terza, alle spalle di Gino Di Stefano (centrodestra) e Filippo Tripoli (centrista sostenuto anche da pezzi di Pd): il ballottaggio dovrebbe essere tra loro due. Nell’altro grosso centro del Palermitano dove si votava, Monreale, si profila un ballottaggio tra l’uscente Piero Capizzi, candidato civico trasversale con pezzi di centrodestra e centrosinistra, e Alberto Arcidiacono, espressione del movimento Diventerà Bellissima del presidente della Regione Nello Musumeci.
A Castelvetrano, comune del Trapanese che era stato sciolto per mafia, era venuto Nicola Zingaretti a dare man forte al candidato dem Pasquale Calamia: solo qui, infatti, il Pd ha corso con il suo simbolo. Non è andata bene, stando ai primi dati in arrivo dalle sezioni, che vedono in testa il civico Calogero Martire seguito dal candidato dei 5 Stelle Enzo Alfano.