Quanto lavoro c’è dietro all’etichetta di un grande vino? Quanto pesa la passione tra gli ingredienti di un dolce o un cioccolato artigianale? E quali sono i fattori chiave per la qualità della filiera che porta un salume d’eccellenza dall’allevamento fino alla nostra tavola? Sono le tante curiosità che hanno potuto soddisfare le migliaia di gourmet e consumatori che gli organizzatori di We Food, la rassegna ideata e promossa dalla guida Venezie a tavola, hanno accompagnato alla scoperta di trentuno fabbriche del gusto tante quante sono le aziende portabandiera dell’enogastronomia triveneta coinvolte nella terza edizione della manifestazione. Insomma, un trionfo di gusto e sapori.
Trentuno realtà da Trento a Trieste, di cui sette in Friuli Venezia Giulia, che il grande pubblico ha potuto conoscere da vicino prenotandosi online alle visite gratuite in programma tra sabato 2 e domenica 3 novembre. Le tappe, in Friuli Venezia Giulia, sono state Zidarich, la prestigiosa azienda agricola di Prepotto, nel carso triestino, la distilleria Ceschia con le sue rinomate grappe, ai piedi dei colli di Nimis, Dorbolò e Gubana della nonna, a San Pietro al Natisone, il laboratorio dolciario di Adelia Di Fant, nel centro storico di San Daniele, le farine del Molino Moras, a Trivignano Udinese, le prelibatezze di Jolanda de Colò, a Palmanova.
Una cantina scavata interamente nella roccia carsica, a rimarcare il legame con il territorio e una filosofia che ha fatto della fedeltà alla tradizione un grande punto di forza: tra le vigne e i muretti a secco di Prepotto (comune di Duino Aurisina), l’azienda Zidarich è tornata ad aprire le porte del “tempio” dove nascono i suoi vini, macerati sulle bucce, che venti fortunati hanno potuto anche degustare, scaglionati in due visite, da 10 posti ciascuna, nella mattinata di sabato 2 novembre, la prima alle 9.45, la seconda alle 11. Si sono concluse con una degustazione anche i tour tra le caldaie della secolare distilleria Ceschia, a Nimis, recentemente ristrutturata dopo l’acquisizione del marchio da parte del gruppo Molinari, impegnatissimo nel rilancio di un prodotto ancora fedele alla sua tradizione di grande grappa ottenuta dalle distillazione delle vinacce locali (prevalentemente, vista la zona, Verduzzo e Ramandolo). Quattro le visite organizzate, per 80 posti complessivi, sabato e domenica pomeriggio.
Di grande richiamo per i più golosi le due mete delle valli del Natisone, che portano sulla ribalta di We Food la propria bandiera gastronomica, quella gubana che si è potuta veder nascere in diretta dalle mani dei maestri fornai di San Pietro. Quattro le visite guidate dietro le quinte della Dorbolò, due al sabato e due alla domenica (alle 11.30 e alle 16, con 12 posti per turno), altrettanti i laboratori proposti da Gubana della Nonna, con 15 posti disponibili per ciascuna tornata: alla mattina di sabato e domenica (dalle 10 alle 13) ci si è potuti cimentare con sua maestà la gubana, nei pomeriggi (dalle 15 alle 18) con la preparazione e il confezionamento dei biscotti di Natale.
Ma per fare dolci di primissima qualità, e non solo dolci, l’ingrediente più importante è la farina. Di qualità superiore quella che viene prodotta dal Molino Moras di Trivignano Udinese, aperto anch’esso al pubblico di We Food, ma solo sabato 2 novembre. Un’occasione preziosa per scoprire un’azienda fondata nel 1905 e che da sei generazioni continua a macinare il grano con la stessa passione di allora. Più giovane, ma segnata da altrettanta passione, l’avventura di Jolanda de Colò. Tutto nacque nel 1976 da un allevamento di oche per la produzione di foie gras, che resta uno dei prodotti di punta, con le carni, i salumi, il pesce, di un’azienda che è ormai un punto di riferimento per i gourmet del Triveneto e non solo. Nel quartier generale di Palmanova le porte sono state aperte sabato e domenica mattina, dalle 10 alle 11, e nel pomeriggio di domenica dalle 15 alle 16, per tre visite guidate.
*Messaggero Veneto, 25 ottobre 2019