Oggi più che mai molti di noi capiscono l’importanza di farmaci e vaccini, e dei sistemi che controllano che vengano confezionati in modo adeguato. Ma c’è qualcuno che lo aveva capito già più di 25 anni fa. Nata come spin-off universitario dall’idea di Michele Cei e Luigi Carrioli, tutt’ora rispettivamente amministratore delegato e presidente, SEA Vision esordisce sul mercato nel 1995 con la produzione del primo sistema a colori al mondo per l’ispezione dei blister farmaceutici.
Sfruttando il successo della sua invenzione, l’azienda pavese è stata in grado di investire continuamente in ricerca e sviluppo, così da poter offrire tecnologie sempre più innovative ed ampliare la sua offerta. Oggi al suo core business di sistemi di visione artificiale si affiancano altre due categorie: i sistemi di serializzazione per la tracciabilità dei prodotti e le soluzioni di business intelligence in ottica 4.0.
E l’espansione della gamma produttiva è stata accompagnata contestualmente da una costante crescita.Grazie all’apertura di società e strutture distributive in diversi Paesi, l’azienda ha aumentato gradualmente la sua presenza commerciale all’estero, arrivato a rappresentare l’85% dei suoi oltre 54 milioni di ricavi. Inoltre, nel corso degli anni è stato seguito un importante percorso di acquisizioni strategiche, che non si è interrotto nemmeno di fronte alle difficoltà del 2020, in cui i ricavi del gruppo hanno subito una flessione del 13% a 47 milioni.
Ma questa flessione è legata solamente in parte al Covid, che ha impattato principalmente sulla fatturazione dei servizi. Come ci spiega il direttore commerciale Marco Baietti, oltre alle difficoltà legate alla produzione e alla vendita la crisi pandemica ha portato le aziende a far slittare tutti i progetti non collegati alla produzione dei vaccini. Ma c’è un altro fattore: il calo, peraltro già previsto, in uno dei settori dove opera l’azienda, ossia quello relativo alla certificazione del sistema che consente di tracciare il percorso del farmaco durante tutto il percorso, dal momento della produzione a quando viene acquistato dal consumatore. La riduzione di questo settore aveva portato il gruppo a stimare per il 2020 un budget in flessione a 48 milioni, sostanzialmente in linea con i risultati raggiunti.
Grazie quindi alla tenuta del suo settore di riferimento, e alla spinta sugli investimenti per la produzione dei vaccini, per il 2021 si stima una crescita dei ricavi intorno a circa 50 milioni di euro. Per supportarla, il gruppo ha potenziato le sue disponibilità, arrivando a poter contare su una posizione finanziaria di oltre 41 milioni di cassa che, come ci spiega Michele Cei, serviranno sicuramente a mantenere una buona posizione di solvibilità, ma soprattutto a supportare delle acquisizioni mirate all’espansione su nuovi mercati come ad esempio in Germania, mercato tradizionalmente difficile per le aziende Italiane, e all’ampliamento del portafoglio prodotti.