Il Governo italiano si appresta a partecipare al prossimo Eurogruppo e al Consiglio straordinario del 20 febbraio prossimo sul nuovo bilancio Ue 2021-2027 con proposte nuove e ambiziose. Proposte che suonano come aperta sconfessione per la strategia del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel che vorrebbe stringere i tempi e arrivare a un accordo lampo il 20 febbraio. L’idea di Michel è di insistere sul vecchio documento messo a punto dalla presidenza finlandese che non ha sciolto tuttavia i tanti problemi posti dai minori contributi inglesi per la Brexit e dai nuovi impegni previsti dall’agenda della presidente della Commissione Ursula von der Leyen a cominciare dallo European green deal.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri hanno spiegato ieri la posizione italiana al convegno “Un bilancio Ue all’altezza delle sfide”. Il bilancio 2014-2020 si è attestato sull’1,16% del Pil dell’Ue a 27. La nuova Commissione ne ha proposto uno per il prossimo settennato pari all’1,11% ma il Parlamento vorrebbe l’1,3% mentre la proposta della presidenza finlandese, è per 1,07%, 48 miliardi in meno della proposta della Commissione. La posizione italiana è molto più ambiziosa e l’ha chiarita lo stesso Conte sostenendo la necessità «che almeno il 25% del bilancio venga destinato al clima e all’ambiente». Per il presidente del Consiglio «il volume complessivo di circa 1.100miliardi nell’attuale proposta negoziale di bilancio pluriennale, rischia di essere inadeguato. So che lo pensa anche il Parlamento europeo, che è ben consapevole che le sfide complesse non si affrontano gratis». Conte ha ricordato che «c’e una linea rossa sul negoziato sul bilancio oltre al quale non possiamo andare: sono certo che le sensibilità del Parlamento siano condivisibili e condivise. L’Italia contribuirà con la forza delle sue idee perché questa discussione sia indirizzata al bene di tutti i cittadini». L’Italia, ha aggiunto Conte «difende l’idea di un bilancio sufficientemente ambizioso che consenta di realizzare obiettivi e politiche che le stesse Istituzioni europee, ed i Governi si sono date. Il vertice straordinario convocato per il 20 febbraio non potrà avere successo se non muoverà da una proposta negoziale adeguata né ci potremmo mai accontentare dei criteri attuali sulla politica agricola comune, che sono iniqui». Ci si attende quindi una proposta diversa dalla “scatola negoziale” finlandese che si allontana dalle richieste del Parlamento europeo e della Commissione europea.
Ma anche sulla revisione del Patto di stabilità proposto da von der Leyen Conte è critico: «Sono per la revisione del Patto di stabilità e crescita – ha osservato il premier – mi piacerebbe invertire i poli, renderlo di crescita e stabilità, non stravolgerlo ma creare i presupposti perché si possa realizzare quella politica del green new deal. Anche il ministro Gualtieri ha precisato che l’Italia non accetterà un “compromesso al ribasso” sul bilancio europeo. «Siamo contributori netti – ha aggiunto Gualtieri – ma siamo fermamente convinti che per affrontare quelle sfide non si può ridurre il bilancio Ue ma potenziarlo. Consideriamo un errore scendere sotto la proposta della Commissione, cioè l’1,11».
E il presidente dell’Europarlamento David Sassoli ha spiegato il punto: «Con lo stesso budget del vecchio bilancio – ha detto – vecchi e nuovi programmi non possono essere finanziati. Non ci vuole una scienza per capire che le proposte che sono state presentate sono un taglio continuo, non sono strumenti fondamentali per tutto quello che cerchiamo con fatica di definire per il nostro futuro».