Notte da incubo per i Cinque Stelle in Sardegna. Lo spoglio dei voti inizierà solo questa mattina, ma gli exit poll prefigurano un crollo rispetto a quel glorioso 42,5% per cento delle Politiche. Solo oggi sapremo se è andata davvero così come ipotizzato dal Tg3 (su dati consorzio Opinio Italia). Compreso il testa a testa fra Christian Solinas, candidato del centrodestra (che avrebbe totalizzato tra il 36,5 e il 40,5% dei voti) e Massimo Zedda, supportato dal centrosinistra (che avrebbe incassato tra il 35 e il 39% dei consensi). Mentre Francesco Desogus, schierato dal Movimento, si sarebbe fermato tra il 13,5 e il 17,5% dei voti.
Nettamente in testa, secondo l’exit poll, nel voto di coalizione invece il centrodestra (accreditato tra il 43 e il 47%). Secondo il centrosinistra (tra il 27 e il 31%). E terzo, come in Abruzzo, l’M5S (che si sarebbe fermato tra il 14,5 e il 18,5%). Interessante il voto scorporato delle principali liste. Al Pd l’exit poll assegna tra il 12,5 e il 16,5% dei consensi. Al Movimento tra il 14,5 e il 18,5. Alla Lega tra il 12 e il 16. A Forza Italia tra il 6 e il 10. A FdI tra il 2 e il 5. Frutto forse di un grande ricorso alla possibilità di voto disgiunto. In una nota M5S ostenta però tranquillità: «Dagli exit poll risultiamo prima forza politica. Attendiamo i risultati definitivi. Considerando che è la prima volta che ci presentiamo alle Regionali in Sardegna siamo molto soddisfatti del fatto che entreremo nel consiglio regionale».
Il sottosegretario leghista Edoardo Rixi si concentra sulla corsa a governatore: «Mi auguro vinca Solinas che è un ottimo candidato e sarebbe un ottimo presidente. La Lega farà una buona performance e credo che il voto in Sardegna non sarà destabilizzante per il governo». «I 5 stelle sono in caduta libera, è il momento di cambiare», avrebbe detto Silvio Berlusconi ai suoi. E il presidente del parlamento europeo, il forzista Antonio Tajani a «Che tempo che fa»: «Gli italiani vogliono cambiare, chiedono una politica economica e una politica estera univoca. Se i dati reali corrispondono agli exit poll il M5S crolla in tutte le elezioni locali e regionali dal 4 marzo dove ha sempre vinto il centrodestra».
Lo scrutinio inizierà questa mattina alle 7. La partecipazione é stata più alta di quasi tre punti rispetto alle Politiche, quando era al 43, 78%. Come in Abruzzo, Salvini ha corso in alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma la differenza è che stavolta il candidato, l’ex segretario del Partito Sardo d’azione Solinas, è suo. «Il suo burattino», lo accusano gli oppositori del centrosinistra. Anche per questo, oltre che per consolidare la leadership del centrodestra, il vicepremier ha fatto di tutto per richiamare il suo potenziale elettorato al voto. Inclusi i tweet a urne aperte, come in Abruzzo, che gli sono valsi la protesta dell’opposizione. «Indegno che un ministro dell’Interno violi il silenzio elettorale», stigmatizza l’ex premier Enrico Letta.
«Salvini si è impegnato spasmodicamente per la campagna elettorale in Sardegna, non si è impegnato molto a Roma…», accusa il deputato M5S Pino Cabras. E critica l’alleato: «Il problema del sistema caseario è più complesso di quanto affermato da Salvini. E non ha convinto la sua proposta di tornare al nucleare». Anche lui si dice comunque convinto che i due partiti «continueranno a lavorare insieme a livello nazionale».