Champions 2020 è la terza edizione dell’indagine L’Economia-ItalyPost sulle migliori piccole e medie imprese italiane. È suddivisa in due cluster dimensionali: nell’uno le aziende con fatturato dai 20 ai 120 milioni, nell’altro quelle con ricavi tra 120 e 500 milioni. Un terzo, esclusivo cluster di gruppi di «taglia» superiore (giro d’affari dai 500 milioni al miliardo), pur non rientrando nella fascia dimensionale che rappresenta il focus della ricerca, è stato quest’anno aggiunto con due obiettivi: dare continuità all’analisi dei percorsi di crescita delle società che, nel 2018, hanno superato la soglia dei 500 milioni, e avere un sintetico ma significativo outlook sulle diverse strategie di evoluzione dei modelli aziendali mano a mano che aumentano le dimensioni.
L’analisi è stata svolta, per conto del Centro studi Italypost, da un team di analisti ed esperti in corporate finance della società di advisory finanziaria indipendente Special Affairs, con il supporto di Aida Bureau Van Dijk per i dati di bilancio e della Credit Rating Agency Modefinance per i rating aziendali.
All’esame dei dati d’esercizio degli ultimi sei bilanci depositati (2012-2018) abbiamo affiancato approfondimenti verticali sulle singole imprese, applicando una matrice di selezione con parametri molto elevati in termini di crescita, redditività, solidità patrimoniale e finanziaria, merito creditizio, e con criteri stringenti e uniformi in merito alla composizione societaria. Questo ha consentito l’individuazione di un campione omogeneo, rispetto al quale la lettura di dai aggregati e valori medi assume particolare significatività. Alla pubblicazione dell’indagine, nel numero speciale de L’Economia che verrà presentato venerdì 13 marzo, seguirà «Meet the Champions». È il secondo modulo del progetto, strutturato in dieci incontri (riservati) con gli imprenditori: si svolgeranno in tutta Italia a partire da venerdì 20 marzo (prima tappa a Padova) per concludersi il 19 giugno (a Napoli) e rappresentano uno strumento di approfondimento dei singoli casi di eccellenza.
L’obiettivo dell’analisi Champions non è stilare una classifica (tutte le imprese individuate sono ugualmente eccellenti), né tantomeno attribuire degli awards: è prevalentemente scientifico. Il tessuto imprenditoriale italiano ha subito nell’ultimo decennio una radicale trasformazione, alla quale hanno concorso grandi fattori di discontinuità: due ondate recessive di impatto rilevante, che hanno determinato una netta rarefazione di quello stesso tessuto; la globalizzazione dei mercati, con l’irrompere della concorrenza dei Paesi emergenti; l’accelerazione dell’innovazione tecnologica che, con la digitalizzazione dei processi e l’inserimento di robotica e meccatronica, ha introdotto nuovi paradigmi e nuovi assetti produttivi. È cresciuta enormemente la complessità nel presidio dei mercati, il che richiede competenze sempre più sofisticate e risorse adeguate per mantenere i vantaggi competitivi acquisiti. Il numero di imprese è diminuito e, in parallelo, è cresciuto il divario fra imprese che arrancano e altre che invece la complessità l’hanno governata (e la governano) con grandissima efficienza, che hanno accelerato il processo di crescita trasformandolo in un vantaggio competitivo assoluto e vincendo, così, anche il gap di un sistema Paese penalizzante su svariati versanti. Sono veri e propri casi di studio su cui vale la pena concentrarsi, perché da un lato sono da un lato rappresentano in modo molto verosimile quella che dovrà essere la direttrice evolutiva del panorama industriale nel futuro prossimo, dall’altro sono un compendio di best practice al quale le nuove generazioni di imprenditori dovrebbero guardare per ispirarsi e rinnovare la spinta a fare impresa nonostante tutto.
*Project leader Champions 2020 e Partner Special Affairs
L’Economia, 24 febbraio 2020