Quarant’anni fa la San Giorgio di Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, era una pasticceria. Bruno Sabato, il pasticcere e fondatore, negli anni ha allargato il laboratorio, poi l’ha trasformato in una piccola azienda. Nel 2006 il salto: la produzione si è spostata nel primo grande stabilimento produttivo. Oggi l’azienda è specializzata in dolci per la prima colazione, il suo core business, e prodotti campani, come sfogliatelle e pastiera, oltre a snack salati come rustici e friggitoria. Il tutto surgelato. Il mercato nel tempo si è allargato: la San Giorgio ha iniziato a vendere i suoi prodotti al di fuori del territorio campano, fino ad arrivare in molti Paesi europei, e poi oltre, fino a Stati Uniti, Australia, Cina e Canada.
«Il mercato nazionale, che oggi viene coperto dalla nostra capillare rete di oltre 180 distributori, vale ancora oltre il 90 per cento del business — spiega il direttore commerciale Marco Ciron —. Stiamo crescendo del 15% anno dopo anno, con una redditività molto buona. Entro il 2023 vogliamo raddoppiare il fatturato che nel 2018 ha raggiunto i 36 milioni di euro». Negli ultimi anni l’azienda non solo è cresciuta nel fatturato ma anche nell’organizzazione, sviluppando le competenze presenti e inserendo nuove figure in molti settori aziendali.
La San Giorgio è riuscita a superare bene anche i periodi economici difficili per il Paese facendo leva sulla qualità dei prodotti. Un elemento importante l’ha giocato anche la continua innovazione di prodotto per soddisfare le mutevoli esigenze del mercato, come il lancio di prodotti vegani o l’eliminazione dell’olio di palma da molti prodotti. L’anno scorso la San Giorgio, che oggi conta 180 dipendenti, ha inaugurato il secondo plesso produttivo: «Abbiamo già in previsione un nuovo investimento per allargare la capacità produttiva nei prossimi anni: già oggi però la San Giorgio ha il più grande e importante sito produttivo italiano per il suo segmento di mercato e nei prossimi anni lo incrementerà ulteriormente. Siamo già uno tra i cinque maggiori player di settore». Per crescere l’azienda salernitana punta sull’innovazione: l’ultimo impianto produttivo, per il quale l’imprenditore ha investito oltre 30 milioni di euro, è stato progettato e realizzato con le più avanguardistiche macchine e tecnologie, tutte completamente informatizzate, con una componente elettronica importante, un’altrettanto forte presenza robotica, manutenzione predittiva e altissima efficienza produttiva.