Il caso Metropol-Lega ha generato l’«effetto collaterale» di rivitalizzare il Parlamento al centro della scena politica. Ma il «niet» di Matteo Salvini ha già scatenato il caos alla Camera dove, ieri sera, Pd e Leu hanno occupato le commissioni in cui si sta discutendo (già a grande rilento, a dire il vero) il decreto sicurezza bis.
Pd e Leu hanno chiesto che il ministro dell’Interno si presenti in Aula per un’informativa sui presunti finanziamenti russi alla Lega ma poi, in serata, dalla capigruppo è arrivata una fumata nera per la mancata disponibilità del vicepremier. E così Pd e Leu hanno «sospeso i lavori» delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia: «La scelta del ministro Salvini umilia il Parlamento. Per noi le attività vengono sospese e ora occupiamo la commissione…», ha detto il capogruppo Graziano Delrio.
Il primo ad attivarsi era stato il presidente della Camera, Roberto Fico, che già lunedì aveva trasmesso al governo, per il tramite del ministro Riccardo Fraccaro (M5S), la richiesta del Pd e di Leu di ascoltare in Aula un’informativa di Salvini sui presunti finanziamenti russi della Lega. Dal Viminale, però, nelle successive 48 ore non è poi giunta alcuna risposta formale. Invece, si è fatto sentire Salvini con una dichiarazione resa a Genova: «Certo che vado in Parlamento. È il mio lavoro. Ci vado bisettimanalmente e per il question time durante il quale rispondo su tutto lo scibile umano, sempre…».
Il riferimento al question time ha indotto Pd e Leu a rompere ogni indugio perché, spiega il capogruppo Federico Fornaro (Leu), «ci avrebbero concesso solo una manciata di minuti». Molto poco rispetto all’«informativa» del governo con dibattito.
Eppure il presidente Fico, alla consegna del ventaglio della stampa parlamentare, aveva detto che «se riportiamo il dibattito dentro il Parlamento è sempre qualcosa di positivo e di giusto». Il presidente della Camera, tuttavia, non può forzare una risposta del governo anche se le sue idee sulla «centralità del Parlamento», riguardo pure l’autonomia, esprimono limpidamente il suo pensiero. La difesa di Salvini è stata sostenuta da Roberto Occhiuto (FI) anche perché poi Silvio Berlusconi avrebbe detto: «Putin mi ha detto che la Russia non ha finanziato la Lega». Il caos ora potrebbe spostarsi al Senato dove il Pd, dopo aver sollecitato una commissione d’inchiesta sul caso Metropol -Lega, chiede che il premier Conte riferisca in Aula: «Non è nelle prerogative di un ministro sottrarsi alla volontà del Parlamento», ha detto il segretario Nicola Zingaretti.