Cinquant’anni di tubi ricurvi. Per il gruppo Sag, che ha sede a Novellara, nel cuore della Motor Valley, è stata la vocazione a lavorare con le grandi multinazionali a far impennare le vendite. «Il punto di svolta è arrivato nel 2009, con la grande crisi – spiega Walter Zini, presidente operativo di Sag Group e amministratore delegato di Sag Tubi, la società più antica del gruppo –. In quel momento abbiamo deciso di non stare fermi, ma investire nella lavorazione di tubi di altre dimensioni, per allargare il business».
Zini all’epoca aveva appena preso le redini dell’azienda dal padre Giuseppe, partito da idraulico nel 1969, insieme alla moglie Ivanna Galloni. Walter è entrato in azienda dopo la maturità nel 1984, in tasca il diploma da ragioniere, insieme al fratello Mauro quindicenne, mentre la sorella più grande Maria Pia, tuttora socia, ci lavorava già da quando ne aveva 14. «Nel 2009 il fatturato era di 28 milioni, mentre il consolidato del 2018 arriva a 115», riassume Zini. In questo lasso di tempo c’è stata la grande diversificazione dei clienti, che ha progressivamente ridotto il rapporto con Fca al 55% del fatturato, grazie all’ingresso nel portafoglio di altri colossi delle macchine agricole e dei camion come Caterpillar, John Deere, Volvo e Mercedes.
Con 12 stabilimenti e sette società diverse, ma sempre impegnate nella lavorazione dei tubi di scarico per settori diversi, dai trattori alle macchine per movimento terra, dai camion alle navi, Sag Group non è un semplice contoterzista, ma si spinge fino alla co-progettazione con i clienti. «Su quasi 900 persone nel gruppo, ne abbiamo almeno 50 negli uffici tecnici, continuamente impegnate nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni, sempre più efficienti, insieme ai clienti», rileva Zini.
L’elemento distintivo dell’azienda è stato mantenere all’interno tutti i processi, tranne la verniciatura. «Questo piace molto ai grandi clienti, perché consente un maggiore controllo della qualità», fa notare l’imprenditore. Il rapporto con le multinazionali spinge all’eccellenza, perché sottopone continuamente l’azienda a test anche molto pesanti. «Per ottenere le certificazioni che ci hanno permesso di lavorare con John Deere, Volvo e Mercedes, siamo stati sottoposti a un audit durato più di otto mesi», rimarca Zini. Da qui in poi, si aprono nuove possibilità sul fronte dell’internazionalizzazione. Il gruppo ha solo una presenza in Turchia, ma potrebbe seguire i grandi clienti negli Stati Uniti e anche in India. Due opportunità oggi all’ordine del giorno nelle discussioni tra i soci.