Una rete per le imprese di montagna. Per valorizzare le specificità dei territori e aumentare lo sviluppo, puntando su innovazione, infrastrutture e coesione sociale e aumentare il peso specifico delle realtà montane nei confronti della politica e delle istituzioni. Sono gli obiettivi che si pone Confindustria per la montagna, il network di territoriali e associazioni, che ieri ha cominciato formalmente la propria attività.
«È l’idea di una rappresentanza aperta e inclusiva. Siamo al centro a livello nazionale e localmente sui territori, in una Confindustria dove i territori fanno parte di un grande paese che si chiama Italia», ha detto Vincenzo Boccia, concludendo l’evento in cui è stata presentata l’iniziativa, a Cortina. La valenza nazionale della questione montagna è stata messa in evidenza dai numeri: la montagna rappresenta il 54,3% della superficie nazionale, dove vivono circa 11 milioni di persone, il 17,9% della popolazione. Il tasso di imprenditorialità dei Comuni totalmente montani, 86,7 imprese ogni 1.000 abitanti, è superiore rispetto a quelli non montani, 84,7. Il tasso di occupazione è analogo a quello medio nazionale, così come la media di istruzione. Aspetti che sono stati messi in evidenza ieri, dai presidenti delle territoriali che sono intervenuti, Luca Barbini, Confindustria Belluno Dolomiti (che ha avviato il progetto), Anna Mareschi Danieli, Confindustria Udine, Matteo Zoppas Confindustria Veneto.
«Deve passare un messaggio di forza, nonostante le criticità. Non chiediamo assistenza, ma siamo qui per essere propostivi. Dobbiamo fare da apripista in vista del prossimo bilancio europeo», ha sottolineato Stefan Pan, vice presidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze regionali, la struttura di Confindustria con cui questo nuovo network si rapporterà per una condivisione delle linee d’azione.
Alcuni interventi sono già stati individuati: infrastrutture, ricerca e innovazione, tecnologie digitali. Ma c’è un’altra sfida da giocare che coinvolge proprio Cortina: i Mondiali del 2021 sono stati vinti, ora c’è l’obiettivo delle Olimpiadi 2026. «Le Olimpiadi hanno un’importanza determinante, hanno la portata di un progetto Paese che fa aprire l’Italia al mondo, sono iniziative che il Paese deve spingere, dobbiamo attrarre ricchezza», ha commentato Boccia. Sugli stessi toni Zoppas, che si è soffermato sull’importanza dei Mondiali e delle Olimpiadi: «Guardo con piacere a ciò che sta accadendo nel bellunese per la preparazione del campionato del mondo di sci a Cortina. Abbiamo uno spirito imprenditoriale molto forte. Lo sviluppo della montagna deve diventare un tema prioritario. È giusto che ci sia un sistema di rappresentanza che sostenga le istanze delle imprese montane». Bisogna «collaborare su progetti concreti», ha detto Barbini, e, ha continuato la Mareschi Danieli, «rafforzare l’approccio integrato». Esempi già ci sono, come quello di Confindustria Lombardia nell’ambito del progetto europeo Eusalp, che ha coinvolto altre territoriali e organizzazioni di categoria.
Nei prossimi mesi, ha sottolineato Boccia, a livello Ue ci sarà la discussione sul bilancio. «Dovremo essere presenti, non lasciare a Francia e Germania la responsabilità dell’Europa del futuro», ha detto il presidente di Confindustria. «Il tema che poniamo a partire da oggi è l’attenzione ad evitare di scambiare in Europa qualche piccolo decimale in termini di flessibilità, che significherebbe debito, ignorando una strategia complessiva del paese in chiave europea e rinunciando ad avere ruoli importanti in Europa», ha continuato Boccia, che ha sottolineato l’attenzione ai territori come valore di identità culturale. In questa chiave è importante il rapporto con la finanza: ieri è stato anche proposto un tavolo tra Confindustria della montagna e il progetto Elite di Borsa italiana e Confindustria, come occasione di crescita.