Mentre Matteo Salvini continua a ripetere a fasi alterne di non escludere il voto anticipato («Se non si segue la nostra agenda, si vedrà anche prima di settembre»), oggi il Senato dovrà lavorare su 6 mozioni in materia di Tav.
Quattro sono a favore della realizzazione dell’opera: oltre a quelle di Forza Italia, Fratelli d’Italia e di una parte del gruppo Misto con Emma Bonino (+Europa) come prima firmataria, ce ne sarà anche una del Pd, che dunque su questo tema andrà a braccetto con il centrodestra in generale, e con la Lega in particolare. Tanto che il deputato dem Giacomo Portas invoca: «Gli italiani e i piemontesi si aspettano che ora Salvini vada per la sua strada, non arretri».
Le altre 2 mozioni sono una del M5S e una proveniente da un’altra parte del gruppo Misto, con prima firmataria Loredana De Petris di Leu. Proprio il testo dei 5 Stelle, che sarà bocciato dalla Lega con la partecipazione in Aula di Salvini, finisce però nel mirino del movimento No Tav: «È un’idiozia — dichiara il leader storico della Val di Susa, Alberto Perino —. È una maniera per cercare di salvarsi la faccia, ma non ci riescono. Anzi, è una vera presa per i fondelli». E la consigliera regionale piemontese 5 Stelle Francesca Frediani si appella, con una certa ingenuità, ai leader del suo partito: «Se la Lega non voterà come noi, risparmiateci epici interventi in Aula, magari con bandiere e foulard. Piuttosto, siate pronti a far cadere il governo. È l’unica speranza di conservare almeno la nostra dignità e la speranza di ripartire dai nostri principi».
Anche il centrodestra attacca i grillini. A partire da Forza Italia, con Renato Schifani che la spiega così: «Con il voto sull’Alta velocità, si completerà la mutazione del Movimento 5 Stelle che sarà costretto ad assistere, magari con un po’ di baccano verbale, alla bocciatura della sua battaglia storica contro l’opera. Ma non accadrà nulla, perché l’attaccamento alle poltrone è ben più forte di un’identità politica costruita su mere suggestioni».
La Lega, poi, non risparmia nulla all’alleato di governo. Salvini afferma dai microfoni di Radio24: «Toninelli non mi sembra all’altezza di gestire le infrastrutture di un Paese bello ma difficile come l’Italia». E, nel quotidiano e ormai invariato botta e risposta, Luigi Di Maio replica: «Ogni giorno riceviamo attacchi. Sapete che cosa penso? Amen. Noi continuiamo a lavorare sodo» (in serata, poi, il M5S definirà «assurdo» il fatto che Salvini sia ad Arcore per un comizio mentre è in corso il cdm).
Duro il capogruppo salviniano alla Camera, Riccardo Molinari, sulla mozione dei 5 Stelle: «Se la vedranno bocciare e poi alzeranno le braccia. Serve soltanto a giustificarsi di fronte ai propri elettori».