Edoardo Caovilla, veneziano, terza generazione dell’azienda fondata dal nonno che portava il suo stesso nome, formazione nella finanza, le sirene del private equity — quello che nel business della moda ha sedotto molti — le ha conosciute bene: «Nel settore ho lavorato, e questo forse mi ha aiutato ad affrontare il business di famiglia con occhi diversi, meno romantici di quelli del mondo della moda e degli accessori», racconta. Di certo, la René Caovilla è rimasta un affare di famiglia come quando nonno Edoardo mise le radici dell’azienda a Venezia, e poi papà René—oggi saldamente al timone come presidente e ceo—«ha costruito la forte riconoscibilità del brand, un asset nel mondo moda». E ha saputo, nonostante la crisi che ha fiaccato le energie di molte imprese, andare contro-corrente.
Se nel 2016 il gruppo fatturava quasi 28 milioni di euro, adesso viaggia vicino ai 40. «Nel 2018—dice Caovilla — contiamo di superare anche quella boa. Il 98% del merito va a mio nonno che ha puntato, tra le due guerre mondiali, nel Triveneto, sull’alto di gamma, convinto che potesse sempre esserci spazio per la qualità senza condizioni. Il merito va anche a mio padre, che ha coltivato negli anni il posizionamento altissimo. Così abbiamo potuto scommettere sull’ampliamento della nostra sede, rimasta in via Paradisi 1 a Fiesso d’Artico, Venezia: a settembre saremo pronti a inaugurare il nuovo quartier generale allargato, da dove escono tutte le nostre calzature. Lenostre lavorazioni sono coperte da segreti industriali, nulla è fatto all’esterno».
Al lavoro poco più di 100 dipendenti, altri 50 nel piano retail. Tutto è rimasto orgogliosamente «in casa», con la produzione triplicata.«Al nostro celebre sandalo a tacco alto, da sera, abbiamo affiancato running, sneakers e flat sandals perché la donna di oggi è impegnata sul lavoro e spesso è una mamma multitasking: non basta più il sandalo da sera. Anche se resta il nostro simbolo. La gamma di produzione più diversificata si vede bene nel nuovissimo monomarca che abbiamo appena aperto nell’extension del Dubai Mall, negli Emirati, con il gruppo Chalhoub: 130 metri quadri di esposizione».
Oggi i monomarca René Caovilla sono quindici: «A fine 2018 dovrebbero diventare 20. Contiamo di aprire a luglio a LasVegas,poi a Miami, a settembre a Hong Kong, quindi a Singapore, tra fine anno e il 2019». Edoardo, direttore operativo oltreché creativo, ha portato in azienda il background nella finanza: «Diversificare forme distributive e piani globali per non restare ostaggio del rallentamento di un’area». Ma c’è dell’altro, la sfida ora è la sostenibilità: «Le nuove generazioni non vogliono più la migliore azienda al mondo, ma la migliore “per” il mondo. Così abbiamo avviato il percorso che ci porterà alla certificazione BCorp. Sono cresciuto con il piacere di ascoltare,ragazzino,Manolo e John Galliano discutere di creatività con mio padre. Ho messo assieme questa lezione con la formazione finanziaria. E ora, papà ed io, cerchiamo di guardare al futuro dei nuovi consumatori».
*L’Economia, 16 marzo 2018