Nulla di più falso che affermare la falsità di un mito. Che invece è reale, concreto, radicato nelle nostre coscienze, espressione dei nostri desideri e delle nostre paure (perfettamente intersecati), creato ad arte forse proprio per soddisfare una domanda di senso. Alessandro Baricco ha pubblicato questa mattina Quel che stavamo cercando, un saggio, una riflessione divisa in trentatré frammenti che richiamano alla mente la visione del moderno Purgatorio dantesco nel quale siamo catapultati e che si chiama vita.
Alle radici del senso
La Pandemia, attenzione, e non il virus è al centro di questa narrazione obliqua, dove forse per la prima volta in mesi si affronta quel che stiamo vivendo non con il desiderio di scoprire la cronaca, di scarnificare il dato, di trovare una via d’uscita dalla malattia e il contagio, ma ci si immerge nel senso profondo (in uno dei sensi profondi) dell’allarme globale. Che è storia, è filosofia, è sociologia, è scienza ma anche coscienza. Trentarè riflessioni per indagare perché ci siamo dentro, come ci siamo arrivati, quali bisogni soddisfa o stuzzica questa ansia globale, questa nuova forma di guerra per la sopravvivenza, nella quale i più deboli sono le vittime e i più forti quelli più attrezzati a sopravvivere, siano essi forti per risorse economiche, età, capacità di proteggersi.
*LASTAMPA, 22 ottobre 2020