Toccare, annusare, ascoltare: l’arte si può apprezzare attraverso i sensi.Viaggiare tra fantasia, tatto, udito e olfatto aumenta ogni sensazione e fa volare l’immaginazione. Nasce da queste suggestioni l’idea e il progetto Sensoltre, con la mostra a Palazzo Piomarta di Rovereto, nell’ambito del festival Informatici Senza Frontiere. Un percorso sensoriale, che accosta vedenti e non vedenti: opere d’arte che si toccano e si ascoltano. Le hanno definite «pitto-sculture», sono quadri da «sentire», in materiali che evocano un paesaggio, una città, o una sensazione, solitudine o amore o rispetto per l’ambiente. Pietra, sabbia, juta o stoffa e altro: entrando alla mostra si viene bendati e uno speciale smartphone consegnato all’ingresso guida attraverso il racconto e la musica a «vedere» i quadri anche senza la vista.
«Ogni quadro è un invito a viaggiare con la fantasia – spiega Emanuela Diana Ferri, ideatrice e curatrice della mostra – , per conoscere storie, luoghi o lasciarsi andare a ricordi che riaffiorano. E’ un percorso che mette al centro la disabilità come opportunità di conoscenza». Le opere tattili sono dell’artista Giovanni Pedote, la musica ispirata ai quadri è di Francesca Ferri. E all’interno della mostra anche tre quadri realizzati dai ragazzi delle scuole medie di tre diverse città, coinvolti in laboratori creativi di sensibilizzazione all’inclusione che diventa arte. E proprio per fare conoscere l’esperienza dell’inclusione scolastica e culturale, Emanuela Diana Ferri ha scritto il libro Sensoltre Sei Tu (Aga editrice) che è stato presentato stamattina a Palazzo Fedrigotti a al Festival di Rovereto, che ha un’area speciale dedicata al tema l’Informatica al servizio del sociale.
Toccare, ascoltare, immaginare oltre i sensi, esplorando le percezioni, è l’esperienza unica che si vive immergendosi nella mostra di Rovereto.Sensoltre è il primo percorso multisensoriale al buio tra quadri tattili, con l’ausilio della tecnologia Nfc (comunicazione in prossimità). Arte, musica e tecnologia si fondono, creando una nuova, emozionante realtà. « Chi dice che l’arte dev’essere vista per essere apprezzata? – evidenza la curatrice – . Proviamo a chiudere gli occhi e facciamoci guidare dalle nostre mani, dall’ascolto in cuffia di voce e musica, pronti ad immergerci in una dimensione spazio temporale unica. Un’occasione speciale, che accosta vedenti e non vedenti a nuove forme d’espressione artistica».
L’artista Giovanni Pedote, in arte Giope, di Bari è un grande viaggiatore, fin dai primi anni ‘70, così è entrato in contatto con diverse culture e linguaggi. In Medio Oriente, Australia e sud America ha visto gli artigiani utilizzare sabbia, piante e altri elementi naturali per realizzare lavori artistici mai visti prima. E’ nata in questo modo la sua «pitto-scultura»: arte fatta di immagini, colori e materia. I materiali impiegati sono legno, juta, pietra, sabbia, stoffa, polvere di pietra pomice di Lerici.
Le parti sono lavorate separatamente ed assemblate poi. I temi affrontati sono il viaggio, il sogno, l’amore materiale e spirituale, la condizione umana nella società. Un’arte nata per trasportare oltre il senso della vista ed essere esplorata con le mani e con l’immaginazione.
La mostra Sensoltre e tutto il progetto sono anche esempi di utilizzo della musica in modo diverso dal concerto. Quando il visitatore vedente indossa la benda, perde i riferimenti spaziali, ha soltanto due strumenti come guida: il tatto e l’udito. Nell’ascolto in cuffia, la musica svolge un’importante funzione guida. Senza, il racconto del quadro apparirebbe piatto e più difficile per l’ascoltatore. «Pensiamo al potere evocativo del ritmo musicale che si lega alla parola e agevola uno stato di quiete interiore, migliorando la scoperta tattile». L’ascolto diventa così un incontro alla scoperta di una storia. Francesca Ferri, musicista del Conservatorio Piccinni di Bari e compositrice, ha scritto brani ispirati dalle caratteristiche di ogni quadro tattile esposto.
*Corriere del Trentino, 12 ottobre 2018