Il passaggio generazionale rappresenta un momento cruciale nella vita di un’impresa, soprattutto in Italia, dove circa l’80% delle aziende è ancora a carattere familiare e circa il 40% di queste vede al proprio vertice un imprenditore con più di 60 anni. Molto spesso il problema non viene adeguatamente affrontato dall’imprenditore, per motivi diversi, che vanno dall’indissolubile unione famiglia-impresa-patrimonio, all’identificazione dell’imprenditore con l’impresa, alla paura di perdere il controllo dell’azienda. Saper gestire tale passaggio nel modo più corretto diventa strategico sia per garantire la continuità dell’impresa e le sue possibilità di crescita, sia per mantenere l’equilibrio e favorire lo sviluppo del sistema socio-economico in cui l’azienda è inserita. L’intervento di un operatore di private equity può fornire un valido supporto nella sistemazione di situazioni familiari complesse e trasformare il cambiamento in occasione di rilancio e accrescimento del valore aziendale, garantendo continuità e sviluppo futuro all’azienda anche in assenza di eredi. L’ingresso di un fondo di private equity permette inoltre la liquidazione di quei soci non più interessati al prosieguo dell’attività rilevandone le quote senza costringere gli azionisti rimanenti ad intaccare il proprio patrimonio. Il fondo agisce come agente di cambiamento anche attraverso la capacità di attirare risorse qualificate, favorendo l’introduzione di competenze in grado di dare slancio al business e favorendo il passaggio da una gestione familiare ad una gestione manageriale, rendendo quindi il cambiamento uno strumento di creazione di valore e garantendo per tale via un beneficio indiretto a tutto il tessuto economico (posti di lavoro ed equilibrio del sistema circostante).
*Partner di Alcedo sgr; L’Economia, 16 aprile 2018