Graziano Delrio lascia Palazzo Chigi con Andrea Marcucci e dice: «La prima vittoria è che abbiamo archiviato l’agenda Salvini». Per i due capigruppo del Pd la buona novella dell’incontro sul programma è che i colleghi 5Stelle, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli hanno accettato un elenco alternativo delle priorità. E al primo punto – sostengono i dem – ci sono manovra e lavoro. I conti in ordine, insomma. E lo sviluppo. Stop all’aumento dell’Iva e taglio del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori dipendenti. Come quelli tedeschi e francesi, si troveranno più soldi in busta paga grazie a meno tasse sul lavoro.
Ma anche i grillini cantano vittoria. A fine giornata anzi, è una gara tra Pd e 5Stelle per dimostrare che «sono stati fatti passi avanti sulla strada giusta». La strada giusta è quella delle rispettive proposte nel programma del futuro governo. I Cinque Stelle rimarcano: c’è stato il via libera allo stop a nuovi inceneritori, stop a nuove concessioni sulle trivelle, revisione delle concessioni autostradali e taglio dei parlamentari nel primo calendario utile della Camera.
Su un punto poi, dem e pentastellati assicurano di avere trovato l’amalgama: su una nuova legge sull’immigrazione che mandi in soffitta la Bossi-Fini e organizzi la gestione dei flussi, la lotta alla clandestinità e l’integrazione. Cambieranno anche i decreti sicurezza di Salvini accogliendo le osservazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La correzione è stata, a quanto pare, accettata dai pentastellati ma sapendo che ci sarà nelle nuove norme una cornice complessiva di riferimento. Sempre sull’immigrazione c’è accordo sulla battaglia da condurre in Europa per modificare il Trattato di Dublino e per la ripartizione dei migranti.
Il tema tanto caro ai 5Stelle del taglio dei parlamentari è stato accolto dal Pd,accompagnato però alla riforma della legge elettorale oltre ad aggiustamenti costituzionali e aggiornamento dei regolamenti parlamentari. Il Partito democratico è soddisfatto di averla spuntata su uno dei punti cardine delle sue politiche: sì alle infrastrutture con lo sblocco immediato dei cantieri. D’accordo entrambi i promessi alleati sugli investimenti verdi (Green New Deal). Previsto un piano straordinario pluriennale con incentivi ad aziende e privati. Ma dove si trovano i soldi?
Spetterà al futuro ministro dell’Economia tenere in equilibrio il bilanciotrovando le risorse necessarie e facendo i tagli opportuni. Un’intesa politica comunque c’è sulla fine di quota 100 per i pensionamenti, non immediata ma a partire dal 2021. E sul requiem alla Flat tax. Sul reddito minimo, fiore all’occhiello dei 5Stelle, la quadra è a portata di mano. Così come sintonia c’è sulla flessibilità da chiedere alla Ue. L’Italia si farà interprete di una fase di cambiamento, puntando ad aumentare i margini di flessibilità per investimenti e politiche sociali.
Restano certo attriti di programma tra i due partner. I temi della giustizia sono da mettere a punto, dalla prescrizione alle intercettazioni alla riforma delle carceri. I grillini sottolineano l’importanza della battaglia contro l’evasione fiscale, contro la corruzione e la necessità di una legge sul conflitto d’interessi. L’altro capitolo riguarda i beni comuni e in particolare l’acqua pubblica. Appartiene al filone “di sinistra” dei M5Stelle ma non dispiace al Pd sia pure con integrazioni e paletti.