Descrizione
Dal libro d’esordio del 1946,”Foglio di via”, al testamentario “Composita solvantur” del 1994, la produzione poetica di Franco Fortini – qui interamente raccolta, compresa l’appendice di “Versi primi e distanti” che recupera testi composti tra il 1937 e il 1957 – attraversa oltre cinquant’anni. Un percorso compatto e coerente, pur nella sua evoluzione, fondato su una dinamica nella quale non si dà mai quiete e che aderisce solo marginalmente al momento elegiaco della tradizione lirica, preferendo alla tentazione dell’idillio o del “romanzo dell’io” immagini icastiche, anche duramente espressionistiche, scandite da ritmi decisi, talora persino di esibita asprezza, con una tensione sempre lucidamente etica. È una poesia, quella di Fortini, che non smette mai, infatti, di confrontarsi con gli eventi della storia. Dalla Russia all’Ungheria alla Cina, da Praga al Vietnam e da Stammheim all’Iraq, ogni luogo è una data, ogni paese un’allegoria: una storia collettiva che si insinua fin nel piano delle forme, plurime e quasi lussureggianti, che raccolta dopo raccolta concorrono a fare dell’opera di Fortini – «letterato per i politici, ideologo per i letterati», come si autodefinì – una presenza tanto unica, e tanto influente, nel panorama letterario italiano del secondo Novecento.