Prendila con filosofia è «un metodo ma anche un gioco; un saggio divulgativo ma anche un prontuario di divinazione; uno studio rigoroso ma anche una successione fluida di capitoli, infilati l’uno dopo l’altro come perle in una collana. È una mappa incompleta per inoltrarti nel labirinto del mondo. Una bussola che non punta al nord. Una strada che non conduce da nessuna parte. Una serie di pagine rilegate e tenute insieme da una copertina, ma anche un insieme di istruzioni botaniche e un esercizio di immaginazione. Tutto con un unico scopo: insegnare a fiorire». E proprio di questo abbiamo parlato con Andrea Colamedici, in vista dell’impegno pugliese.
Insegnare a fiorire: cosa si intende?
«Noi siamo calati in una società che ci obbliga sempre a crescere, aumentare il “fatturato interiore”. Invece per esempio i greci parlavano di fioritura, non era importante la data di nascita, ma la data di fioritura, quando uno raggiungeva la massima espressione di sé. Fiorire è diventare quello che si è, far emergere l’interiorità»
Qual è l’intento di fondo del libro e in generale di Tlon?
«Mostrare quanto è affascinante la complessità, andare a fondo nelle cose, attraverso la filosofia e la letteratura. Non c’è distinzione tra cultura alta o bassa, dobbiamo accompagnare le persone non a trovare le risposte, ma ad “abitare meglio le domande che hanno”, avvicinandole alla conoscenza. E lo facciamo attraverso gli incontri, i festival, i social, i podcast. Ci sono stati uomini e donne che facevano lavori manuali, in imprese di pulizie, che dopo aver ascoltato i nostri podcast hanno deciso di iscriversi all’università. Meraviglioso»
*Il Corriere del Mezzogiorno, 21 febbraio 2021