Sono state scelte oggi le due cinquine finaliste del Premio Letteratura d’Impresa 2025, il riconoscimento letterario che, promosso da ItalyPost con il sostegno di Manini Prefabbricati e auxiell giunto alla sua quinta edizione, si propone di favorire le produzioni editoriali che raccontano e analizzano la peculiarità del sistema produttivo italiano, con la finalità di promuovere una “nuova narrazione” dei sistemi imprenditoriali, ponendo attenzione ai temi della produzione, del lavoro e dell’innovazione.
La cerimonia di selezione delle due cinquine finaliste – in occasione della conclusione del Festival Città Impresa di Treviso – si è tenuta questo pomeriggio a Ca’ Scarpa. La giuria scientifica, infatti, è stata chiamata a selezionare 5 titoli per due categorie specifiche: la categoria della saggistica, che comprende saggi relativi a tematiche del lavoro, dello sviluppo delle imprese e della cultura manageriale, anche di carattere storico, e la categoria della narrativa, che comprende biografie e storie d’impresa. I titoli vincitori del Premio verranno decretati nel corso del prossimo Festival Città Impresa a Bergamo, durante la cerimonia di premiazione che si terrà il giorno 8 novembre 2025.
Nel dettaglio, per la categoria della saggistica, sono stati scelti i seguenti libri:
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- “Capitalisti Silenziosi” di Roberto Mania (Egea)
- “Il lavoro in Italia” di Manfredi Alberti (Carocci)
- “Innovatori Outsider” di Giulio Buciuni (Il Mulino
- “Marketing e brand activism” di Romano Cappellari (Carocci)
- “Ironia” di Paolo Iacci (FrancoAngeli)

La cinquina finalista per la sezione saggistica
Per la categoria della narrativa, invece, la scelta è ricaduta su:
- “Il canto della fortuna” di Chiara Bianchi (Salani)
- “Ho visto la luce” di Adolfo Guzzini (Baldini Castoldi)
- “Ritorno in Puglia” di Marco Ferrante (Bompiani)
- “Giorgio Armani” di Frank Pagano e Marco Di Dio Roccazzella (Il Sole 24 Ore)
- “I vent’anni che cambiarono la finanza” di Daniele Bozzalla (Rubbettino)
Il Comitato di selezione del Premio Letteratura d’Impresa è presieduto da Piero Luxardo, presidente Luxardo Spa, docente di Italianistica e già direttore del Premio Campiello ed è composto da un gruppo di esperti di spicco provenienti da diversi ambiti accademici, giornalistici e imprenditoriali: Marco Bettiol dell’Università di Padova, Giovanni Costa, docente di Organizzazione aziendale e Strategia d’Impresa all’Università di Padova, Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, Enrica Acuto Jacobacci, vicepresidente e amministratore delegato di Jacobacci & Partners, Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, Giuditta Marvelli, giornalista del Corriere della Sera, Anna Sartorio, giornalista ed esperta in comunicazione d’impresa, Ivana Pais dell’Università Cattolica di Milano, Marco Panara, giornalista, Francesco Timpano dell’Università Cattolica di Piacenza, Luca Vignaga, amministratore delegato di Marzotto Lab, Federico Visentin, presidente di Mevis, Fondazione Cuoa e Federmeccanica, Riccardo Pavanato, amministratore delegato di auxiell, Anna Rita Rustici, direttore marketing di Manini Prefabbricati Spa e Sonia Malaspina, corporate affairs, communication e sustainability director di Danone.
Come da cinque anni a questa parte, il Premio Letteratura d’Impresa intende incoraggiare una crescita culturale attraverso la promozione di una moderna cultura d’impresa che sia in grado di stimolare lo sviluppo del tessuto industriale italiano e, in particolare, delle PMI, nel rispetto di un’etica condivisa da tutti – imprenditori e manager, lavoratori e stakeholder – ciascuno per il proprio ruolo e le proprie responsabilità.
Il Premio entra ora nella fase finale: le opere finaliste saranno presentate nell’arco del Bergamo Città Impresa e saranno esaminate dalla Giuria dei Lettori, composta da 200 membri tra imprenditori, docenti, rappresentanti delle associazioni di categoria e degli istituti di ricerca, giovani laureandi di facoltà attinenti ai temi del Premio, chiamati a partecipare alla votazione per decretare i vincitori del Premio Letteratura d’Impresa.