«Abbiamo mantenuto il carattere nazionale del premio, ampliato la platea di studenti della giuria popolare, aperto il premio Galileo a un nuovo rapporto con l’università. Perché tutte queste polemiche? ».
L’assessore alla Cultura Andrea Colasio ha una sola spiegazione per il “bailamme” attorno alla dodicesima edizione del premio letterario padovano per le opere di divulgazione scientifica. Con tanto di lettera di protesta degli ex giurati e premiati che lo accusavano di averlo ridotto a un «premietto locale».
«Niente di più sbagliato. Forse c’è stato un mio errore di comunicazione – spiega – Abbiamo dato una nuova formula al premio per fargli assumere davvero un rilievo nazionale. Vedrete. E poi chi vince dovrà avere un ritorno anche in termini di copie vendute nelle librerie. Non è sempre stato così. Mentre l’obiettivo vero del premio è proprio avvicinare alla lettura un numero sempre maggiore di giovani».
L’ultima edizione con la vecchia formula, lo scorso anno, è stata vinta da Guido Tonelli con “La nascita imperfetta delle cose”, edito da Rizzoli. Per scoprire chi entrerà nella cinquina finalista quest’anno bisognerà aspettare il 9 febbraio, con la selezione della giuria scientifica. Mentre le giurie popolari degli studenti (200 delle scuole superiori delle province di Padova e Rovigo e 150-200 universitari da tutta Italia) decideranno il vincitore il prossimo 18 maggio. Ma quali sono le novità? Il principale è l’abbinamento con il Galileo Festival, l’appuntamento dedicato all’innovazione promosso dall’università (con il prof Fabrizio Drughiero) e da VeneziePost di Filiberto Zovico. «Erano due monadi che non si parlavano, adesso le abbiamo messe in comunicazione», sottolinea Colasio. Il Bo dunque, attraverso il rettore Rosario Rizzuto, ha indicato cinque degli 11 componenti della giuria scientifica.
La presidente di giuria sarà Sandra Savaglio, astrofisica specializzata nello studio delle galassie distanti, consacrata nel 2004 dalla copertina di “Time”. A lei si affiancano 5 giornalisti, tra i più autorevoli in Italia per divulgazione scientifica: Marco Cattaneo, direttore di “Le Scienze” e “National Geographic” (Gruppo Gedi); Eliana Liotta, collaboratrice di “Io Donna”; Nicla Panciera, collaboratrice di “Tuttoscienze de La Stampa”; Massimo Cerofolini, conduttore di “Eta Beta” su RadioRai1; e infine, Federico Taddia, conduttore radiofonico di “Radio24”.
I cinque docenti del Bo sono: Fabrizio Dughiero, Telmo Pievani, Paolo Roberto Graziano, Margherita Losacco e Antonio Nicolò. Le giurie popolari saranno formati da 200 studenti delle superiori scelti tra 10 classi, e poi 150-200 studenti universitari che, in cambio dell’onore di far parte della giuria e di avere in formato elettronico i 5 libri finalisti da leggere, si impegnano a raggiungere Padova a proprie spese. Risparmiare è stata una delle parole che ha guidato le scelte del rinnovamento: «Le case editrici hanno creduto nel progetto e ci daranno i libri gratis – spiega Colasio – Grazie a questi risparmi possiamo investire in una importante campagna pubblicitaria, che assorbirà un quarto del budget complessivo, sui media nazionali». «Riorganizzando il premio è stato possibile impegnare meglio le risorse, aumentando di molto la visibilità nazionale, la partecipazione e l’autorevolezza della manifestazione – conclude Colasio – Giudicateci ex post. Vedrete che sarà un successo».