Seppur semplice all’apparenza la sedia è uno degli oggetti più complessi da progettare. Rappresenta l’archetipo del design, un po’ come la casa in architettura. Quando Luigi Allievi, nel 1948, iniziò la sua attività di artigiano, partì proprio dalla sedia. Erano gli anni del Dopoguerra, anni in cui il lavoro artigianale era fondamentale per contribuire all’immediata ripresa economica e sociale del Paese.
Nel laboratorio di Allievi & Figli, diventato Porada Arredi nel 1968, la materia prima è sempre stata il legno massello. «Ricordo ancora l’odore del legno che mi penetrava nelle narici quando andavo in bottega dal nonno — racconta Alessandro Allievi, direttore commerciale Italia che, insieme ai cugini Sara, Roberto e Fabio Allievi, con Mauro Nastri, ha preso in mano l’azienda di famiglia —. Siamo alla terza generazione, un ricambio studiato e bilanciato, che portiamo avanti basandoci sul know how che ci è stato tramandato in questi 70 anni dai nostri genitori».
Come in Balsamica oscurità Neruda descrive l’odore del legno che si percepiva in casa: L’aroma era visibile come se l’albero fosse vivo, la stessa cosa si può dire quando si entra nella sede produttiva di Porada, a Cabiate, in provincia di Como. Lì, in 9 mila metri quadrati: «Nascono le nostre collezioni in collaborazione con designer come Patrick Jouin piuttosto che Emmanuel Gallina — spiega Alessandro Allievi —, noi diamo l’input e loro sviluppano le idee. Unico vincolo, tassativo, è che in ogni prodotto ci sia un componente di legno, che è la nostra prerogativa». Accanto alla sede si trovano il magazzino e uno showroom di 1.000 metri quadrati.
«Qui i clienti possono venire a vedere la nostra collezione, collaboriamo con partner su tutto il territorio nazionale, ma è con l’estero che produciamo l’85% del fatturato». Il principale mercato storico dell’azienda è il Giappone, ma ora il prestigio del marchio è riconosciuto dalla Cina agli Stati Uniti fino al Sud Africa. «Abbiamo chiuso il 2018 con un fatturato quasi a 22 milioni di euro e iniziato il 2019 con segnali positivi di crescita». L’azienda ha intrapreso un percorso di investimento commerciale con l’apertura di nuovi showroom, ultimo quello di Milano, l’intenzione è quella di espandersi all’estero.
«La scelta dei Paesi su cui investire è un gioco di equilibrio, New York è una porta d’ingresso, nei nostri progetti futuri ci sono anche Tokyo e Parigi». La via è tracciata dunque e il percorso continua nel 2019, con Porada che ha da poco superato i settant’anni di attività.
L’Economia, 15 marzo 2019