I risparmiatori della Banca popolare di Bari possono tirare un sospiro di sollievo. Il decreto legge per salvare l’istituto, bloccato tre giorni fa dai veti incrociati di Matteo Renzi e Luigi Di Maio, è stato varato nel Consiglio dei Ministri convocato ieri in notturna.
Al termine di una giornata scandita dalle polemiche a distanza tra Italia Viva e Cinque Stelle e dopo un’ora e mezza di riunione, è arrivato il via libera al decreto da 900 milioni che «introduce misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento» con la ricapitalizzazione di Mediocredito centrale attraverso Invitalia.
E il leader M5S esulta: «I risparmi sono salvi. Nessuna pietà per manager e amici degli amici». Soddisfatto anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: «Tutela i risparmiatori e i dipendenti».
Non è stata una riunione facile per il premier, Giuseppe Conte, che ha aperto il Consiglio leggendo la relazione di Bankitalia su cosa è accaduto alla Pop Bari. E ha dovuto mediare tra le richieste di Di Maio e i tentativi di Italia viva di trasformare il decreto in un semplice salvataggio che avrebbe fatto scattare l’accusa di aver fatto come in passato.
Alla fine il ministro degli Esteri l’ha spuntata. Il governo assicura anche l’azione di responsabilità nei confronti dei passati vertici della Popolare di Bari. E si impegna a sostenere eventuali prepensionamenti.
Resta lo scontro politico. Renzi aveva cercato la rivincita dopo gli attacchi sul crak di Banca Etruria: «Ci avevano rovesciato fango, ma sulle banche avevamo ragione noi».
Di Maio in Consiglio dei ministri ha ottenuto anche la partenza immediata della commissione parlamentare sulle banche che giovedì dovrebbe eleggere il presidente. Il nome è sempre stato quello di Elio Lannutti, inviso però a Pd e Iv. Ieri è intervenuto anche Matteo Salvini, dicendo: «Va bene anche Lannutti purché la commissione parta subito».
In più c’è l’impegno di Conte a chiedere a Bankitalia cosa farà per accertare le responsabilità dei vertici di Pop Bari. Luigi Di Maio chiede «quante sono state le ispezioni di Bankitalia negli ultimi tre anni». Un attacco condiviso anche da Salvini: «Se qualcuno non ha vigilato, e penso ai vertici di Banca d’Italia, ne deve rispondere. E spero che il cambio dei vertici passi per il Parlamento».