Lo si dice spesso: il tessuto industriale italiano è costituito prevalentemente da imprese di dimensioni ridotte o al massimo medie, le cosiddette Pmi. Da questa osservazione, poi, se ne scatenano altre, più o meno condivisibili, come quella secondo cui “piccolo è bello”. Retorica a parte, rimane pur vero che i risultati di alcune di esse farebbero invidia anche ad aziende più grandi e strutturate. E lo stesso vale per il loro modello di business, che spesso ha inizio con la volontà di dare una risposta dove le domande rimangono insolute. Ossia – tradotto in termini meno rarefatti – offrire un prodotto lì, in quella nicchia di mercato che non è presidiata da nessuno.
È il caso della Polypiù Srl di Corbetta (Mi), ‘figlia’ di Polyù Italiana Spa, la prima azienda a produrre sistemi in policarbonato alveolare non solo nel nostro Paese, ma in tutta Europa. Di che cosa si tratta? Di un polimero, ossia una molecola complessa, ottenuto con l’acido carbonico e altri gruppi chimici: il materiale che se ne ricava è riciclabile al 100%. A differenza del policarbonato compatto, quello alveolare è meno trasparente, ma più leggero, caratteristiche che lo rendono impiegabile nel settore edilizio e, in particolare, in ambito industriale.
L’attività di Polyù parte verso la fine degli anni Settanta con i fratelli Angelo e Vitale Moretti e si focalizza sulla produzione di lastre e sistemi in policarbonato alveolare per coperture e tamponamenti traslucidi nell’edilizia. Sarà poi nel 2006, con la seconda generazione rappresentata dall’attuale Direttore Generale Domenico e da Cristina ed Elisabetta, che l’impresa prenderà il nome di Polypiù. Un progetto che, a detta della Marketing Manager Valentina Sarti, “crede nella tecnologia e nel territorio e nell’operare rispettando al massimo l’ambiente”. E nel 2017 l’azienda milanese ha visto entrare nel consiglio di amministrazione anche Andrea e Marco Moretti, terza generazione della famiglia Moretti. Oltre che nella provincia milanese, l’azienda è presente anche a Bari e dal 2014 in Australia con Polypiù Pty Ltd. Qui la sua sede principale si trova a Melbourne e, grazie ai punti di rivendita, copre i tre stati di Victoria, South Australia e West Australia.
Oltre all’espansione, sono i risultati economici a testimoniare la crescita dell’azienda. Il suo fatturato è passato dagli oltre 19,89 mln del 2019 ai 22,88 mln del 2020, per poi attestarsi a quasi 29,1 mln nel 2021 (+46,31% sul pre-covid). Dal 2015, quando i ricavi erano meno della metà (12,92 mln), Polypiù ha un Cagr del 14,5%. Andamento più altalenante quello dell’Ebitda, aumentato dai circa 4,1 mln (equivalenti a un margin del 20,6%) del 2019 ai 5,22 mln (22,8%) del 2020 e poi tornato ai livelli pre-pandemici con i 4,22 mln (14,51%) del 2021. Nei tre anni il margine operativo lordo percentuale medio è stato dunque del 18,83%.
L’esercizio 2021 si è chiuso anche con un reddito operativo che sfiorava i 3,1 mln, un risultato di 2,17 mln e un patrimonio netto che superava i 15,11 mln. L’azienda di Corbetta, però, aveva debiti per 6,24 mln a causa di una Posizione finanziaria netta (Pfn) positiva. Il rapporto tra la Pfn e l’Ebitda medio del triennio 2019-2021 è di 1,38. Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, l’impresa ha ricevuto lo score BBB. E il Roe, l’indice di redditività sul capitale proprio, nel 2021 è stato pari al 14,35%.
La parola chiave della crescita di Polypiù sembra proprio essere coniugare alti standard qualitativi all’esigenza ecologica. Il policarbonato, infatti, sembra destinato a diventare uno dei materiali più usati nel settore del design per via della sua versatilità, della facilità di lavorazione e della grande resistenza agli urti. A questo si aggiunge la politica di economia circolare adottata da Polypiù che, oltre a usare un materiale 100% riciclabile, impiega i propri scarti nella produzione di nuove lastre, evitando quindi sprechi.
E i riconoscimenti arrivano anche dall’esterno: al Made Expo del 2021, infatti, la Grecapiù Green di Polypiù, una lastra grecata creata con prodotto riciclato al 30%, è stata premiata con il Made Awards come miglior prodotto nella categoria ‘Risorse & Riciclo’. Tra gli ultimi progetti realizzati dall’impresa di Corbetta ci sono il polo di Florim Ceramiche a Fiorano Modenese (Mo), un intervento di riqualifica costato 200 mln che ha visto l’impiego dei prodotti Polypiù nella passerella della sede, e il rivestimento dello showroom del brand di moda Peuterey nel capoluogo lombardo.
Polypiù è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera e poi presentata durante l’anno tramite un tour che vedrà protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.