Ministra De Micheli, l’Italia è sempre in emergenza.
«L’emergenza è figlia del cambiamento climatico. Con alcuni aspetti dobbiamo cominciare a fare i conti. Il che ovviamente non giustifica il ritardo con cui questo Paese ha affrontato alcune situazioni, in particolare quella che riguarda il dissesto idrogeologico. Per questo abbiamo già assegnato 700 milioni destinati alle Regioni che hanno presentato i progetti, perché tutta la progettazione è in capo a loro. Ci sono Regioni che ne hanno presentati molti, altre meno».
Intanto i ponti crollano.
«Domenica il ponte è crollato per una frana. Da ottobre abbiamo previsto 2.000 interventi di manutenzione straordinaria e di nuova costruzione sui ponti stanziando 250 milioni. C’è poi la richiesta da parte delle Province di risorse per una serie di ponti di loro proprietà che hanno bisogno di manutenzione e stiamo provvedendo a stanziare le risorse per questo in legge di bilancio. Si tratta di capire se potremo incrementare ancora».
Molti cantieri sono chiusi.
«Molti sono quelli nei quali lavoravano le aziende fallite. Una cinquantina circa. Per questo abbiamo istituito il fondo salva opere per pagare le aziende subappaltatrici e i fornitori coinvolti. E stiamo valutando come inserire nuove aziende al posto di quelle fallite. In più stiamo facendo una consultazione con i sindacati e gli imprenditori per il regolamento unico per semplificare la normativa degli appalti. Quanto ai commissari, verranno commissariate solo le opere complesse. Del resto, la Corte dei conti ha confermato che la presenza dei commissari raramente ha migliorato la velocità della soluzione dei problemi».
Cantieri fermi
«Sono una cinquantina, quelli delle aziende fallite. Abbiamo istituito un fondo salva opere»
Chi controlla che i concessionari facciano la manutenzione?
«È il ministero a controllare. E noi abbiamo anche emanato una circolare che prevede che le verifiche siano realizzate da professionisti terzi, non dipendenti delle società concessionarie, in modo da avere maggiori garanzie. Dopo Genova è stata istituita l’agenzia della sicurezza stradale e ferroviaria, Ansfisa. C’era da completare lo statuto — l’ho fatto —, il Consiglio di Stato me lo ha validato e io ho già nominato il capo di questa struttura che sta al ministero. Farò anche un concorso per avere più personale».
Le polemiche si sprecano. Anche Giovanni Toti ha avuto da ridire.
«Io credo che se non si strumentalizzassero le questioni della sicurezza e ci aiutassimo tutti, faremmo molto meglio. Le opere contro il dissesto sono delle Regioni. Le polemiche non aiutano: generano molto allarmismo nelle persone e non danno il senso del lavoro collettivo di tutte le istituzioni pubbliche che si adoperano per garantire il massimo della sicurezza. Non si può fare lo scaricabarile e ridurre tutto a “è colpa tua, è colpa mia”. Che dovrei dire io allora che sono in questo ministero da solo due mesi e mezzo? Ma sto zitta. Se sei nelle istituzioni non puoi fare polemiche. I soldi li stiamo assegnando, come ho detto. 250 milioni per i ponti e 700 per il dissesto idrogeologico. È ovvio che non bastano ma voglio spendere subito quello che già c’è».
E su Alitalia che succede?
«Credo che saranno giorni di riflessione e approfondimento. I commissari vedranno quali possono essere le opzioni possibili: la costituzione di un consorzio o un’eventuale alternativa».