Dopo due anni di forti investimenti a livello globale, il 2020 doveva essere l’anno del salto, ma sono stati rallentati dalla pandemia. Sia chiaro, per “rallentati” si intende una crescita del 10% delle vendite e del 30% circa del fatturato, arrivato a circa 40 milioni. Ma probabilmente queste cifre non bastano per accontentare un’azienda che ha decuplicato i suoi affari in meno di un decennio.
PQE Group viene fondata nel ’98 alle porte di Firenze da Gilda D’Incerti che, sfruttando il know-how che aveva acquisito nel farmaceutico, “prende il treno” dell’implementazione informatica delle pratiche di controllo della qualità dei processi, un settore agli albori proprio in quegli anni. Da lì l’azienda si è consolidata nella consulenza per tutte le fasi della produzione dei farmaci, puntando soprattutto su un fattore: le persone. Investendo costantemente sui suoi dipendenti, ad oggi il gruppo conta quasi mille persone estremamente specializzate, divisi tra i suoi 26 uffici sparsi in giro per il mondo, che sono diventati una garanzia di professionalità per i suoi clienti.
E la sua forte componente internazionale – oltre 43 nazionalità e 25 lingue diverse –, che l’ha “obbligata” a gestire le comunicazioni interne da remoto, l’ha sicuramente aiutata nell’anno della crisi pandemica. Grazie poi alla forte tenuta del settore di riferimento, e alla spinta sulla produzione vaccinale in alcuni dei suoi mercati di riferimento, il gruppo è riuscito a superare positivamente l’anno.
E prevede di crescere ancora nel 2021, anche dal punto di vista dell’organico. In base all’evoluzione del Covid e dell’andamento dei suoi mercati principali, il gruppo conta di aumentare in maniera consistente il suo personale, puntando ad un minimo di 500 nuove assunzioni. Grazie poi ad indebitamento netto di soli 2 milioni di euro, si punta inoltre ad una serie di acquisizioni strategiche che permettano di incrementare la presenza nell’area francese e dell’America Latina, con l’obiettivo di diventare una tra le maggiori realtà del life science.