Nell’Eurogruppo dei 19 ministri finanziari della zona euro, in programma lunedì, è atteso un progetto franco-tedesco di bilancio della zona euro. Il presidente francese Emmanuel Macron ha trovato l’accordo politico di massima con la cancelliera tedesca europopolare Angela Merkel, sostenuta dagli alleati di governo socialdemocratici, dopo che l’estate scorsa entrambi avevano annunciato questo obiettivo — promosso da Parigi — entro la fine dell’anno.
Per l’Italia, la prevista condizione di elargire i fondi per gli investimenti e per favorire riforme solo a chi risulta in regola con i vincoli Ue di bilancio, potrebbe portare all’esclusione, se non fosse composto lo scontro in corso tra la Commissione europea e Roma sulla manovra. Lunedì a Bruxelles i ministri delle Finanze di Germania e Francia, Olaf Scholz e Bruno Le Maire, dovranno anche iniziare a convincere i colleghi degli altri 17 Paesi, che devono partecipare al completamento del progetto. L’approvazione finale, che deve coinvolgere gli 8 Paesi non euro nei soliti tempi lunghi, rafforzerebbe notevolmente la coesione tra gli Stati della moneta unica. Inizialmente riserve sul budget della zona euro, separato da quello dell’Ue, erano arrivate da Paesi nordici guidati da Olanda e Finlandia. Temono eventuali maggiori contribuzioni. Anche perché questo nuovo bilancio, oltre a finanziare investimenti per la convergenza e la competitività degli Stati più in ritardo, potrebbe essere usato per affrontare crisi finanziarie nazionali in grado di mettere a rischio l’euro.
La progettazione della destinazione dei fondi verrebbe trasferita nel livello politico-decisionale dell’Eurogruppo. Alla Commissione europea resterebbe la verifica tecnica di compatibilità con il rispetto dei Trattati Ue. Scholz e Le Maire non hanno ancora indicato cifre sul finanziamento a carico dei Paesi membri, che verrebbero integrati dagli introiti della tassa sulle transazioni finanziarie (in attesa di essere approvata da anni). Macron insiste per aggiungere un fondo per aiutare i governi con difficoltà di bilancio a realizzare investimenti per la crescita. Il socialdemocratico Scholz vorrebbe un sistema europeo di sussidi di disoccupazione per integrare quelli di Stati in crisi finanziaria. Dopo la messa a punto del progetto nell’Eurogruppo, la decisione politica passa al Consiglio dei capi di Stato e di governo, in programma a Bruxelles il 13 e 14 dicembre prossimi.